L’Ucraina, per bocca del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, per informare sulla crisi con la Russia, ha chiesto all’Unione Europea di applicare già ora “alcune sanzioni” per dimostrare di essere “pronta a passare dalle parole ai fatti”.
Kuleba ha spiegato che il governo di Kiev si attende “messaggi chiari dell’UE alla Russia” su due aspetti: la non tollerabilità dell’escalation militare del Cremlino e che l’Ucraina “non sarà lasciata sola”.
Intanto, dopo la telefonata di ieri tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin, il Cremlino ha definito “prematura” l’organizzazione di un vertice con Joe Biden, presidente degli Stati Uniti d’America ma non ha escluso possibili “contatti” che “se necessario, possono essere concordati operativamente”, come riferito dal portavoce Dmitry Peskov. Anche gli USA hanno detto sì, purché la Russia, nel frattempo, non invada l’Ucraina.
Sempre Peskov, però, ha sottolineato che la situazione del Donbass, la regione ucraina controllata dai separatisti filorussi, “è estremamente tesa” e “non c’è alcun segnale di allentamento di queste tensioni”.
Infine, il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di Radio 24, ha detto: “Ucraina? “A me e a tutti interessa che non scoppi una guerra, dopo la ‘guerra’ sanitaria da cui stiamo finalmente uscendo, l’ultima cosa che serve è una guerra, spero che tutti abbiano nel negoziato la priorità. E’ vero che qualcuno da settimane annuncia una guerra imminente, missili e carri armati, spero nessuno tifi per la guerra… La guerra non conviene a nessuno, spero che si continui nel dialogo”.
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