Mercoledì 20 luglio, il giorno della ‘resa dei conti’ al Parlamento per il Governo Draghi, è distante solo due giorni e oggi è stato deciso che le comunicazioni del presidente del Consiglio e il successivo dibattito sulla fiducia con il voto partiranno dal Senato.

Così si sono accordati i presidenti del Senato Elisabetta Casellati e della Camera Roberto Fico, come riferito da fonti accreditate di Palazzo Madama, dopo la richiesta del Partito Democratico, del MoVimento 5 Stelle e di Italia Viva di procedere prima a Montecitorio (ma con il centrodestra contrario).

Insomma, Castellati e Fico hanno scelto di seguire la prassi e prevede che le comunicazioni del presidente del Consiglio siano rese note nel ramo del Parlamento dove il Governo ha ottenuto la prima fiducia e dove si sono presentate le condizioni che hanno portato alla crisi.

A proposito di ciò, la Lega, con una nota congiunta dei capigruppo di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, hanno affermato: “Siamo alla farsa. Ora Pd e M5s chiedono a Draghi di comunicare prima alla Camera e poi al Senato solamente perché Conte è più debole alla Camera. Giochini vergognosi che vanno contro la prassi che vuole che le comunicazioni del Presidente del Consiglio siano fatte nella camera di prima fiducia o dove si è generata la crisi. In entrambi i casi, quindi, al Senato. Gli italiani meritano rispetto, serietà e certezze”.

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