Dopo le comunicazioni del premier Draghi al Senato, tra coloro che sono intervenuti al dibattito in Aula c’è stato anche Pier Ferdinando Casini.
Il senatore bolognese ha affermato: “Presidente Draghi, lei è qui oggi non solo perché glielo hanno chiesto gli italiani, ma anche perché non c’è stato un voto di sfiducia in Parlamento, nonostante la dissociazione di un gruppo parlamentare”, ovvero il MoVimento 5 Stelle.
“Le cose – ha continuato l’ex presidente della Camera – non sono complicate come sembrano, ma come in ogni momento decisivo per il Paese hanno una loro linearità. Siamo qui oggi per un’assunzione di responsabilità individuale e collettiva. Non c’è un segnale che noi aspettiamo ma dobbiamo noi rispondere alla domanda cruciale dell’intervento del Presidente del Consiglio. Noi che abbiamo votato la fiducia, siamo chiamati a rivotare la fiducia al Governo Draghi. Mancano alcuni mesi alla fine della legislatura e noi vogliamo che il Governo continui? Questa è l’unica domanda”.
“Siamo disponibili a sostenere con lealtà anche nel Paese il Governo che sosteniamo con il nostro voto? Il problema non è il segnale, ma la politica che noi siamo chiamati a rispettare con il nostro voto”, ha aggiunto Casini.
Infine, per Casini il Governo Draghi ha ancora molto da fare: PNRR, sicurezza dei redditi per le famiglie, completare le riforme e la crisi energetica “causata dalla guerra all’Ucraina”. “Quello che ha fatto, assistito dai suoi ministri, va nella direzione giusta. La democraziapuò avere momenti di difficolta ma sono più solide e più forti delle dittature e meritano di essere difese”, ha concluso il senatore.
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