Il 2 marzo scorso il General Hospital Massachusetts (Stati Uniti d’America), tramite un comunicato stampa, ha avvertito circa un possibile effetto dei vaccini di Moderna e Pfizer, entrambi a RNA messaggero: il gonfiore dei linfonodi, soprattutto sotto le ascelle. Una reazione visibile con una mammografia.
Al contempo, il General Hospital Massachusetts ha subito rassicurato: «Questa è una reazione normale che generalmente scompare nel tempo».
Comunque sia, a prescindere dalla pandemia di Covid-19 e la relativa campagna di vaccinazione globale, la presenza di un linfonodo gonfio nell’area dell’ascella giustifica sempre una biopsia del tessuto mammario perché potrebbe sollevare il sospetto di un cancro al seno.
La dottoressa Connie Lehman, capo del reparto di imaging al seno dell’ospedale americano, alla CNN ha spiegato: «Se una donna ha ricevuto una dose di vaccino sul braccio, sul lato dove i linfonodi sono gonfi, è una risposta biologica del tutto normale».
E ancora: «Nella maggior parte dei casi, non sono necessari ulteriori test di imaging per i linfonodi ingrossati dopo le vaccinazioni a meno che il gonfiore persista o il paziente abbia altri problemi di salute».
L’American Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha spiegato che il gonfiore osservato apparirebbe tra due e quattro giorni dopo la vaccinazione e tenderebbe a durare in media uno o due giorni per il vaccino di Moderna e circa 10 per quello di Pfizer/BioNTech.