Pierpaolo Sileri, sottosegretario di Stato alla Salute, a Radio Cusano Campus, ha fatto il punto della situazione sul Covid-19 in Italia.
Sileri ha detto che “abbiamo un aumento esponenziale dei contagi, siamo a 200mila casi ed è probabile che salgano ancora di più, questo fa sì che molte persone preoccupate, spesso con sintomi leggeri, vadano giustamente a chiedere assistenza alla rete ospedaliera. Rete che è stata ulteriormente riorganizzata nelle ultime settimane per fronteggiare questa ondata. Tutto ciò che non è Covid purtroppo viene accumulato, ritardato, posticipato”.
Per Sileri “è evidente che questa ondata probabilmente sarà numericamente molto alta a livello di contagi ma in proporzione ai contagi verosimilmente la pressione sugli ospedali non sarà come quella che avevamo con la variante Delta. C’è un virus che verosimilmente è meno aggressivo e c’è una popolazione per la maggior parte vaccinata, questa combinazione fa sì che il sovraccarico per la rete ospedaliera sia minore rispetto alle precedenti ondate”.
Nonostante ciò, però, ci sarà “un aumento di ricoveri nei prossimi giorni e la rete ospedaliera deve tenersi pronta per gestire questa situazione. Dobbiamo gestire anche l’ordinario. Adesso abbiamo anche il problema di operatori sanitari positivi che dunque vanno in quarantena e non possono lavorare, questo genera ulteriore difficoltà”.
Infine, Sileri ha ricordato che “in terapia intensiva vanno anche soggetti più giovani, però la stragrande maggioranza è sopra i 50 anni, con una differenza tra vaccinati e non vaccinati: chi non è vaccinato va in terapia intensiva con 10-12 anni di anticipo. Questo significa che i vaccini funzionano ed è giusto mettere l’obbligo per questa fascia d’età“.
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