Una nuova ricerca del King’s College di Londra ha indagato sul legame tra il fumo e la gravità del Covid-19, analizzando i dati dell’App ZOE COVID Symptom Study.
In precedenza, studi preliminari hanno suggerito che il fumo può avere un effetto protettivo sulla gravità del Covid-19 ma molti esperti hanno espresso dubbi in tal senso.
Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Thorax, sostiene, invece, che nei fumatori c’è un rischio maggiore di sviluppare i sintomi del Covid-19 e c’è maggiori probabilità di andare in ospedale rispetto a chi non fuma.
Gli autori dello studio hanno preso i dati dall’app ZOE COVID tra il 24 marzo e il 23 aprile 2020 e hanno valutato i risultati di 2.401.982 partecipanti che hanno segnalato i sintomi. In totale, l’11% era fumatore.
Un terzo dei partecipanti dello studio ha riferito che si è sentito male fisicamente durante quel periodo. Ed è stato riscontrato che i fumatori hanno avuto il 14% di probabilità in più di riportare la classica triade dei sintomi del Covid-19, ovvero tosse persistente, mancanza di respiro e febbre, rispetto a tutti gli altri.
Inoltre, i fumatori hanno avuto anche maggiori probabilità di segnalare sintomi aggiuntivi associati all’infezione. Infatti, i fumatori hanno avuto il 29% di probabilità in più di segnalare fino a cinque sintomi noti del Covid-19 e il 50% di probabilità in più di segnalare più di 10 sintomi, tra cui perdita dell’olfatto, dolori muscolari e diarrea.
Quindi, lo studio suggerisce che i fumatori sperimentano una gamma più ampia di sintomi rispetto ai non fumatori in caso di Covid-19.
Mario Falchi, uno degli autori dello studio, ha affermato in un comunicato stampa: «Alcuni rapporti hanno suggerito un effetto protettivo del fumo a proposito del Covid-19. Tuttavia, gli studi in quest’area possono essere facilmente influenzati dai pregiudizi nel campionamento, nella partecipazione e nella risposta. I nostri risultati hanno mostrato chiaramente che i fumatori corrono un rischio maggiore di soffrire di una gamma più ampia di sintomi del Covid-19 rispetto ai non fumatori».