L’utilizzo delle mascherine FFP2 resta “un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative”.
Questo il contenuto della bozza di aggiornamento delle misure anti Covid-19 sui luoghi di lavoro privati che il Governo Draghi condividerà con i sindacati.
Il datore di lavoro “assicura la disponibilità di FFP2 al fine di consentirne ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio. Il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, anche sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente”.
Nella bozza si fa riferimento pure al controllo della temperatura corporea all’ingresso che non deve essere superiore ai 37 gradi e mezzo. Inoltre, è previsto un incentivo per lo smart working, “uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti”.
In caso di febbre, il lavoratore dovrà subito comunicarlo al datore di lavoro e queste regole saranno valide anche per i lavoratori esterni come quelli che in appalto (fornitori, addetti alla pulizia o alla vigilanza). Prevista, poi, la sanificazione periodica dei locali e delle postazioni di lavoro e il lavoratore sarà “obbligato ad adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani”. Infine, la bozza indica la necessità di ingresso e uscite scaglionate se possibile e la ventilazione continua dei locali.
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