Da sabato 1° ottobre non ci sarà più l’obbligo di indossare le mascherine su bus, treno, metro e negli ospedali, ambulatori medici e RSA.
Stando a oggi, il Governo Draghi non dovrebbe approvare ad alcuna proroga e sarà il prossimo esecutivo a decidere in tal senso ma è molto probabile che, anche nell’eventuale Governo Meloni, non ci sarà alcuna modifica a meno che non ci sia un’impennata di contagi.
Sulla questione è intervenuto, su Facebook, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova: “Dal 30 settembre non ci sarà più l’obbligo di mascherine su autobus e treni. Anche in Italia, come nella maggioranza dei Paesi europei, i trasporti saranno tutti equivalenti. Oggi, infatti, prendi l’aereo e il bus, con cui ti imbarcano o sbarcano, senza obbligo di mascherina, ma sul trenino che ti porta all’aeroporto sei invece obbligato a metterla. Credo che la mascherina obbligatoria per tutti sia oggi anacronistica, mentre rimane molto utile il suo utilizzo per le persone anziane e per le persone fragili. Non è che la fine dell’obbligo si deve tramutare in un obbligo a non usarla o un liberi tutti”.
“La popolazione dovrebbe comprendere l’importanza della raccomandazione all’utilizzo senza obblighi e imposizioni. D’altronde la mascherina è un mezzo di protezione individuale che ognuno dovrebbe utilizzare se serve e quando serve. Fa parte di quello che avremmo dovuto imparare in questi (quasi) tre anni”, ha concluso Bassetti.
Infine, Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Univerità Cattolica di Roma, all’Adnkronos: “Siamo di fronte a un preciso trend di risalita dei contagi da Sars-CoV-2, che verrà accelerato nelle prossime settimane dall’eliminazione dell’obbligo di mascherina sui mezzi di trasporto, oltre che nelle strutture sanitarie. Non si tratta di semplici oscillazioni dei dati, come qualcuno ha affermato. Siamo di fronte a una crescita della curva che, con le scelte di rimozione di tutte le misure verrà favorita”.
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