Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che “in questa situazione epidemiologica non mi sembra neppure il caso di ipotizzarlo. Studi autorevoli dimostrano che anche gli asintomatici contribuiscono alla sua diffusione”. Il riferimento è all’idea di alcuni esperti, come Andrea Crisanti, di permettere al coronavirus di diffondersi tra la popolazione, soprattutto quella giovanile, tutelando i soggetti più fragili con la vaccinazione.
E le mascherine? “Indossarle, specie le FFP2, quando raccomandato e indicato negli spazi chiusi, sui mezzi di trasporto pubblici e anche all’aperto in presenza di assembramenti, è una scelta di difesa per sé stessi e per gli altri”.
“La circolazione virale è aumentata – ha proseguito l’esperto – l’occupazione dei letti nelle aree mediche e, in minor misura, nelle rianimazioni è cresciuta. Le agenzie europee EMA e ECDC, inserendosi nel solco tracciato dall’Italia (che già offriva il secondo richiamo a ultra 80enni e a 60-79enni con patologie concomitanti) si sono orientate a indicarla ai 60enni, anche sani, e a tutti i fragili in ogni età”
Per Locatelli, poi, non bisogna aspettare l’arrivo dei vaccini aggiornati: “La risposta immunitaria generata dai vaccini oggi disponibili protegge largamente da malattia grave o pericolosa per la vita. Non ritardiamo una copertura aspettando i nuovi vaccini bivalenti, contenenti anche il ceppo virale oggi circolante oltre a quello originario. Sarebbe un grande errore”.
Infine, capitolo ricoveri in aumento: “Quello dei ricoverati nelle aree mediche è comparabile a Spagna e Portogallo, ma inferiore a Francia e Regno Unito. In molti ospedali sono stati riattivati, o stanno per esserlo, le unità di crisi per fronteggiare l’aumento dei pazienti e per essere pronti a incrementare i posti letto nei reparti Covid”.
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