Per rallentare la diffusione del coronavirus, responsabile della pandemia di Covid-19, varie misure sono state implementate in tutto il mondo. Per renderle ancora più efficaci, i ricercatori stanno cercando di determinare non solo le condizioni tramite cui il virus può essere trasmesso ma anche in quali fasi della malattia gli individui sono più contagiosi.
A tal proposito, un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Guangzhou (Cina) ha riportato che il contagio potrebbe raggiungere il picco prima della comparsa dei sintomi.
Questa ricercha ha coinvolto 77 coppie di pazienti positivi ricoverati all’ospedale di Guangzhou tra il 21 gennaio e il 14 febbraio. Ebbene, i risultati hanno mostrato che la produzione di virus può essere più elevata all’inizio dell’infezione, prima che il sistema immunitario intervenga per eliminarlo e per produrre i sintomi. Quindi, un individuo diventa contagioso 2 – 3 giorni prima dell’inizio dei sintomi. E la sua contagiosità raggiunge il picco a 0 – 7 giorni, sempre prima della manifestazione dei sintomi.
I ricercatori tedeschi, come riportato su Futura-Science.com, sono giunti a una conclusione simile. Isolando il virus e il materiale genetico dai pazienti – soltanto nove – lo studio ha dimostrato che una versione infettiva del virus viene prodotta prima dell’inizio dei sintomi e durante la prima settimana della malattia.
Di conseguenza, i ricercatori raccomandano di adattare le misure per limitare la diffusione del coronavirus in relazione a questa contagiosità presintomatica o persino asintomatica. Ad esempio, individuare i contatti dei pazienti dal giorno in cui hanno segnalato i sintomi non sarebbe sufficiente. Bisogna tornare indietro almeno due o tre giorni prima.
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