All’inizio del gennaio scorso, quando a Wuhan (Cina) è comparsa l’epidemia, i sintomi del Covid-19 somigliavano a quelli di una classica infezione respiratoria: tosse, febbre e difficoltà respiratorie.
Il 5 gennaio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) segnalò poi «casi di polmonite di origine sconosciuta». Succesivamente, con il diffondersi della pandemia e il moltiplicarsi del numero di casi, sono apparsi nuovi sintomi: perdita del gusto e dell’olfatto, dolori muscolari, mal di testa, affaticamento, congiuntivite, diarrea, lesioni cutanee sulle dita dei piedi…
In generale, come si legge su Futura-Sciences.com, i sintomi sembrano essere più gravi negli anziani e negli uomini che nelle donne ma le forme che il Covid-19 assume sono molto variabili da un individuo all’altro.
L’app Covid Symptom Study, pubblicata dalla società Zoe in collaborazione con il King’s College London e disponibile nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Svezia, registra tutti i sintomi segnalati dagli utenti.
Utilizzando i dati di 1.653 pazienti, i ricercatori del King’s College sono stati in grado di identificare «gruppi» di sintomi che riflettono ciascuno una particolare forma di Covid. Secondo lo studio pubblicato su MedRxiv, esistono sei forme di Covid-19 a seconda dei sintomi e della durata, che vanno dal più benigno al più grave.