- Per Andrea Crisanti ci vuole un «lockdown stile Codogno».
- L’esperto è preoccupato per la diffusione della variante inglese del coronavirus.
- Andrea Crisanti: «Solo noi pensiamo a sciare e a mangiare fuori».
Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, intervistato da La Stampa, confermato quanto richiesto da Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha affermato: «Bisognava fare il lockdown a dicembre, prevenendo tutto questo, mentre ora siamo nei guai. Come se ne esce? Con un lockdown duro subito per evitare che la variante inglese diventi prevalente e per impedire che abbia effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele».
«Va chiuso tutto – ha aggiunto l’esperto – e va lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti. Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono lockdown stile Codogno, non le zone rosse che sono troppo morbide».
Secondo Crisanti «la Germania continua il lockdown, la Francia pure, l’Inghilterra anche, solo noi pensiamo a sciare e a mangiar fuori. Tutti vogliamo una vita normale, ma non si realizza se non si controlla la pandemia».
Crisanti ha poi spiegato che «il rischio attuale è la diffusione della variante inglese, che se non si ferma subito aumenterà di molto la circolazione del virus e di conseguenza il rischio ulteriore di altre varianti, tra cui alcune che potrebbero resistere ai vaccini. Credo sia stato giusto confermare Speranza, perché conosce le carte. Però conta molto chi lo consiglia e lì forse qualcosa va cambiato. Non può rimanere tutto com’è».
Il virologo ha concluso: «Le politiche adottate fin qui sono state sempre di rincorsa al virus, mentre è venuto il momento di anticiparlo. Sarò distratto, ma ho scoperto solo ieri delle strutture con la primula: uno spreco di soldi pubblici, mentre bisogna organizzare scuole, cinema, teatri e palestre».
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