In questi giorni si fa un gran parlare della variante Kraken, cioè la sottovariante XBB.1.5 di Omicron che si sta diffondendo in alcune parti del mondo.
Anzitutto, ciò indica che il Covid-19 continua ad evolversi e che bisogna perseguire l’equità vaccinale a livello globale per impedire che emergano nuove varianti capaci di oltrepassare il livello d’immunità dato dai vaccini e dalle infezioni precedenti.
Nel dettaglio, XBB.1.5 è una sottovariante della variante Omicron di COVID-19 che, secondo gli esperti, è la più trasmissibile finora rilevata: è già predominante negli Stati Uniti d’America e presto potrebbe esserlo anche in Canada.
In pratica, questa sottovariante contiene mutazioni che consente al Sars-Cov-2 di aderire alla cellula e di replicarsi facilmente, come spiegato da Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del COVID-19 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Inoltre, l’esperta ha affermato che XBB è stata individuata in 29 Paesi ma è probabile che siano di più. Ciò perché le iniziative di sequenziamento genomico sono diminuite in tutto il mondo ed è quindi più difficile tenere traccia della diffusione di una variante.
E sebbene finora non ci siano prove che questa variante causi malattie più gravi, è già chiaro che l’XBB è facilmente trasmissibile e forse più immuno-evasiva, ha affermato la dott.ssa Lisa Barrett, professoressa presso il Dipartimento di Microbiologia e Immunologia e presso la Facoltà di Medicina alla Dalhousie University (Canada). Comunque sia, i vaccini attualmente disponibili continuano a funzionare contro questa nuova versione del coronavirus.
Tuttavia, ha aggiunto l’esperta, c’è ancora molto che non sappiamo sul COVID-19 ed è un virus che al momento sta mutando più rapidamente dei normali virus respiratori. Ciò significa che l’attenzione deve restare alta.
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