Con circa 200mila nuovi casi di contagio al giorno, è ormai molto probabile o di essere (stati) positivi o di conoscere qualcuno che è stato infettato dal coronavirus. Inoltre, con l’alta trasmissibilità di Omicron, le probabilità di contagiarsi si sono moltiplicate.
Ma cosa mangiare in caso di positività? E cosa no?
Cnews ha riportato i consigli di Lisa Valente, una nutrizionista americana. Innanzitutto, le verdure crucifere, che comprendono cavolini di Bruxelles, cavoli e broccoli, difficili da digerire, sono generalmente da evitare durante il periodo di contagio.
Inoltre, è risaputo che, in caso di Covid-19, si può manifestare la perdita del gusto e dell’olfatto anche se, con Omicron, è meno comune rispetto alle varianti precedenti. Ora, per rimediare a questa improvvisa mancanza di sapore, potremmo avere l’idea di condire troppo i piatti. Questo è un errore grave perché può portare a irritazioni alla gola.
Poi, uno dei sintomi principali del Covid-19 è la febbre che può provocare disidratazione. La nutrizionista, a tal proposito, ha ricordato che “l’alcol è disidratante e può inibire il sistema immunitario”. Il consiglio è bere, invece, un po’ più d’acqua del solito. Vanno evitati pure il succo di limone e i piatti con troppo aceto perché possono causare l’accumulo di acido.
Cosa mangiare, invece? Secondo la dott.ssa Valente, ci sono frutti che possono aiutare durante la convalescenza, come i kiwi e le banane, magari sotto forma di frullato. Si raccomandano, infine, anche alimenti con un apporto significativo di zinco e vitamine A, C, D ed E.
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