- Andrea Crisanti ha fatto il punto della situazione sul Covid-19 a SkyTG24.
- Per il microbiologo i contagi non calano perché le misure sono insufficienti.
- Attacco ai test rapidi: «strumento di confusione di massa».
Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova, intervenuto a SkyTg24, ha affermato: «I contagi non calano perché non ci sono misure sufficienti per farli calare, nel senso che abbiamo raggiunto un equilibrio tra la capacità del virus di trasmettersi e quella nostra di bloccarlo e quindi rimaniamo su questi livelli. È come se si riempisse una vasca con un rubinetto e l’acqua uscisse dall’altra parte alla stessa velocità. Siamo in equilibrio».
Il docente di Microbiologia ha aggiunto: «Dipende dal risultato che si vuole raggiungere, e dal prezzo che si vuole pagare se si vuole raggiungere il risultato di mantenere le attività economiche in piedi e allo stesso tempo accettare un certo livello di trasmissione e magari il prezzo di 500 morti al giorno, la cosa sta funzionando».
L’esperto ha proseguito: «Quello che si sarebbe dovuto fare è che le misure che si possono attuare per risolvere questa situazione purtroppo non si realizzano nel giro di uno o due giorni o una settimana, si sarebbe dovuto costruire un efficiente sistema di tracciamento e sorveglianza per impedire che una volta che i numeri si sono abbassati il contagio riprenda».
«Ora la situazione è complicata dall’uso dei test rapidi – ha proseguito Crisanti – che a mio avviso sono veramente uno strumento di confusione di massa e lo dimostra il fatto che la percentuale di test rapidi positivi è molto più bassa di quelli molecolari quindi significa che questi test antigenici qualche problema ce l’hanno. Il problema del controllo della trasmissione sul territorio non si risolve con i test rapidi. È chiaro si sarebbe dovuto costruire un sistema che non è stato fatto e a questo punto nessuno ha la bacchetta magica».
Capitolo vaccino: «No al blocco dell’export dei vaccini di AstraZeneca. Sarebbe un precedente pericoloso che poi si presta a misure speculari da altre nazioni. A questo punto si giustificherebbe il comportamento degli Stati Uniti di bloccare l’export di Moderna o addirittura la Germania di bloccare l’export di Pfizer. Qualsiasi atteggiamento protezionista ha sempre portato effetti negativi nelle relazioni tra stati», ha detto Crisanti.
Il numero reale di positivi al coronavirus in Italia? «Dovremmo viaggiare intorno ai 30mila casi al giorno, anche considerando quanti sono i decessi, visto che muoiono l’1,5% degli infetti», ha concluso l’esperto.
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