“E’ giusto uscire dallo stato di emergenza e affrontare il Covid con strumenti ordinari e non straordinari. Abbiamo gli anticorpi, i monoclonali, i vaccini e l’utilizzo diffuso della mascherina. Dobbiamo avere fiducia, non possiamo affrontare il Covid come due anni fa, sarebbe antistorico. Ma ci vuole ancora gradualità e prudenza. Dobbiamo avere grande cautela e attenzione. Il 94,5% dei vaccinati è una delle percentuali più alte del mondo e di questo dobbiamo essere orgogliosi”.
Così Roberto Speranza, ministro della Salute, a “Mezz’ora in più” su Rai3. “Il Covid non è scomparso, lo vediamo nei contagi, la situazione non è semplice, non c’è stata una sostituzione, ma una sovrapposizione: al Covid si aggiunge la guerra – osserva -. E’ una situazione difficile che richiede un’attenzione maggiore dei governi e degli Stati”. Sull’utilizzo delle mascherine “valuteremo nella terza decade di aprile quali scelte compiere a partire dal primo maggio”.
Quanto ai vaccini “dobbiamo ancora insistere, la prima dose e la terza sono fondamentali. Sulla quarta dose, grazie a un’iniziativa italiana del mio ministero, la Commissione europea la prossima settimana darà un’indicazione condivisa. La quarta dose deve essere fatta sicuramente dagli immunocompromessi e dagli over di fascia adulta fragili – sottolinea Speranza -. Chiediamo all’Ema cos’è la cosa migliore da fare oggi sulla base del quadro epidemiologico e procediamo tutti insieme sulla base dell’evidenza scientifica”. “Nessuno pensa subito a quarta dose per tutti”, chiarisce.
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