Sono stati desecretati e pubblicati online, sul sito della Fondazione Luigi Einaudi, i verbali di cinque riunioni del Comitato tecnico scientifico per il coronavirus, che per giorni le opposizioni hanno chiesto di rendere pubblici.
Si tratta del verbale completo del 28 febbraio, dei verbali del 1° marzo e del 7 marzo, dei verbali completi del 30 marzo e del 9 aprile. In tutto, si tratta di circa 200 pagine.
Cosa dice il verbale del 7 marzo
Innanzitutto, i nomi dei componenti del Comitato Tecnico Scientifico che hanno sottoscritto il verbale: Agostino Miozzo, Giuseppe Ruocco, Giuseppe Ippolito, Claudio D’Amario, Franco Locatelli, Alberto Villani, Silvio Brusaferro, Mauro Dionisio, Luca Richeldi, Massimo Antonelli, Fabio Ciciliano, Andrea Urbani, Walter Ricciardi, Gianni Rezza e Roberto Bernabei. Tutti esperti uomini.
Innanzitutto, il CTS, nel verbale proponeva misure differenziate per i territori nella strategia di contenimento del coronavirus.: Il Comitato tecnico-scientifico individua le zone cui applicare le misure di contenimento della diffusione del virus più rigorose rispetto a quelle da applicarsi all’intero territorio nazionale, nelle seguenti: Regione Lombardia, e province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia e Modena; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova e Treviso, Alessandria e Asti». Il Governo, però, due giorni dopo, il 9 marzo, annunciò il lockdown in tutta Italia.
Nello stesso documento, inviato dal CTS al ministro della Salute Roberto Speranza, tra l’altro, si individuavano «due ‘livelli’ di misure di contenimento da applicarsi: l’uno, nei territori in cui si è osservata ad oggi maggiore diffusione del virus; l’altro, sull’intero territorio nazionale», fra le misure da «applicarsi sull’intero territorio nazionale» c’era anche la sospensione «dei servizi educativi per l’infanzia» e «delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza di attività di formazione superiore», comprese le Università.
Sospese anche le «attività svolte dai tribunali», salvo quelle «strettamente necessarie». Mentre i luoghi di culto sarebbero rimasti aperti ma con misure organizzative «tali da evitare assembramenti di persone» e da garantire il rispetto della distanza «di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri».
Due giorni dopo, però, l’annuncio del premier Conte: «Non ci saranno più ‘zona rossa’ o ‘zona 1 e zone 2’, ci sarà solo l’Italia zona protetta».
Il CTS, infine, nello stesso verbale aveva proposto la sospensione dei colloqui visivi per i detenuti negli istituti penitenziari con l’obiettivo di contenere la diffusione del Covid-19 a livello nazionale. I colloqui visivi, viene spiegato nel verbale, sono stati «sostituiti da contatti per via telefonica o in modalità video, anche in deroga alla durata consentita». In casi eccezionali, il Comitato ha stabilito che «potrà essere consentito un colloquio personale solo a condizione che garantisca in modo assoluto una distanza pari a due metri».
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