L’estate non è affatto lontana e, di conseguenza, si comincia a parlare del rapporto tra spiagge ed epidemia di coronavirus. Sul tema è intervenuto a Radio24 l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, presidente della fondazione del Patto Trasversale per la Scienza, nonché capo per l’emergenza epidemiologica in Puglia.
«Sono figlio del ‘Baby Boom’ e ricordo che quando andavo al mare lo spazio c’era, perché era solo turismo locale e non ci si spostava. In questa situazione, probabilmente gli stranieri non arriveranno e lo spostamento da regione a regione in Italia sarà molto limitato – ha affermato l’eserto – Se pensiamo ad un turismo prettamente locale, quindi, credo che le spiagge saranno gestibili».
Lopalco ha aggiunto: «L’importante è mantenere distanze ed evitare assembramenti, fare più attenzione nei luoghi di incontro, come nei bar, immaginando magari ingressi scaglionati». La speranza, secondo l’esperto, è «che questa estate la situazione epidemiologica si sia tranquillizzata, in genere l’estate in sé rallenta la corsa dei virus, perché si vive all’aperto. Probabilmente in quel momento lo stare a casa non sarà così tanto stringente e consigliato, proprio perché se un nucleo familiare si trova all’aperto, distante da altri nuclei familiari, potrà vivere una giornata in campagna, nei boschi, in montagna o anche al mare».
Mentre, per quanto riguarda la riapertura dei campionati di calcio, l’epidemiologo Lopalco ha detto: «Gli stadi non si possono riempire, i grossi assembramenti saranno gli ultimi a ripartire. Per fare una partita di calcio a stadio chiuso bisognerà garantire la salute dei giocatori e di tutto lo staff che ruota intorno a calciatori. La vedo difficile, il calcio è un gioco che prevede contatto fisico e all’inizio dell’epidemia tanti calciatori sono risultati positivi».
Infine, sempre sul fronte spiagge, la Sardegna ha deciso, tramite un’ordinanza più restrittive rispetto all’ultimo DPCM, l’interdizione dell’ingresso nelle spiagge fino al 3 maggio.