- Il generale Nikolai Antoshkin è morto di coronavirus.
- Pilotò gli elicottori che furono fondamentali nel contenere le radiazioni a Chernobyl, nel 1986.
Il pilota degli elicotteri russi che riuscì a tollerare livelli di radiazioni letali per contenere il disastro di Chernobyl del 1986, è morto a causa del coronavirus.
Il generale Nikolai Antoshkin, che aveva 78 anni, è morto domenica scorsa nel suo paese d’origine. Comandò un’operazione per sigillare il reattore numero 4 della centrale di Chernobyl, appena fuori dalla città di Pripyat, in Ucraina, che allora faceva parte dell’Unione Sovietica, esploso a causa di un enorme aumento di potenza.
Il nucleo del reattore esposto all’aperto ricoprì di radiazioni l’Unione Sovietica occidentale e l’Europa e il disastro ambientale conseguente è ritenuto il più grande causato dall’uomo nella storia.
Il generale Antoshkin comandò una flotta di 100 elicotteri per soffocare il nucleo esposto del reattore con la sabbia, il boro ed altri materiali, arginando l’enorme flusso di radiazioni. L’operazione durò circa due settimane, con il generale Antoshkin e gli altri piloti esposti alle radiazioni.
Il generale Anotshkin lasciò cadere circa 5mila tonnellate di materiale in due settimane. Quando sorvolò per la prima volta il reattore, si dice che il generale abbia sentito un solletico in gola e abbia avuto il bisogno opprimente di vomitare.
In seguito all’esplosione del reattore, più di 100mila persone furono evacuate e fu istituita una zona di esclusione di circa 30 chilometri che esiste ancora oggi.
Il disastro continua ad avere un impatto oggi: i ricercatori hanno scoperto una concentrazione pericolosa di stronzio 90 e cesio 137 in quasi la metà del grano, orzo, avena e altri cereali testati a Ivankiv.
Il generale Antoshkin è stato anche deputato al parlamento russo. Sergei Neverov, capo del partito Russia Unita, ha detto che il generale era stato ricoverato in ospedale per il coronavirus.
Commenta con Facebook