Il coronavirus? Colpa del matrimonio tra persone dello stesso stesso. Questo il pensiero del patriarca 91enne Filaret che, però, è finito in ospedale perché positivo al Covid-19. Le sue condizioni sarebbero stabili.
Ne ha dato notizia il sito web ucraino 112.international, ripreso anche da Metro.Co.Uk., riportando anche che il religioso ha una polmonite. La notizia è stata confermata con una dichiarazione su Facebook: «Informiamo che durante i test programmati, Sua Santità il Patriarca Filaret di Kyiv e di tutta la Russia-Ucraina è risultato positivo al Covid-19. Ora Sua Santità Vescovo è in cura in un ospedale»
Come capo della Chiesa ortodossa ucraina di Kiev, Filaret è una delle figure religiose più importanti del Paese e conta 15 milioni di seguaci. È stato molto criticato dalla comunità LGBT per i suoi commenti sul coronavirus nel marzo scorso.
In un’intervista televisiva, infatti, il patriarca ha detto che lo scoppio della pandemia era «la punizione di Dio per i peccati degli uomini, per la peccaminosità dell’umanità. Prima di tutto, intendo il matrimonio tra persone dello stesso sesso». All’epoca, Maria Guryeva, portavoce di Amnesty International Ucraina, ha affermato: «Tali dichiarazioni sono molto dannose perché potrebbero portare a un aumento degli attacchi, dell’aggressione, della discriminazione e dell’accettazione della violenza». Inoltre, l’organizzazione Insight, con sede a Kiev, ha annunciato un’azione legale contro il patriarca perché i suoi commenti rischiano di alimentare odio e discriminazione.
Ma altre figure religiose in tutto il mondo hanno incolpato la comunità LGBT del coronavirus quando è emerso per la prima volta in Cina alla fine dell’anno scorso. Anche figure di spicco negli Stati Uniti e un rabbino in Israele hanno affermato che il coronavirus è un «intervento divino» in risposta ai diritti LGBT.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha condannato queste notizie, avvertendo che alimentano la discriminazione. I seguagi di Filaret, però, difendono le sue osservazioni, dicendo che sono «coerenti con le leggi ucraine» e che lui ha «il diritto di esprimere le sue opinioni». L’omofobia è molto diffusa in Ucraina e i matrimoni tra le persone dello stesso sesso non sono legalmente riconosciuti.