La nave Libra della Marina militare è pronta a salpare dal porto di Messina per tornare nel Mediterraneo. Fonti vicine al dossier confermano che la sua missione sarà quella di monitorare i flussi migratori e organizzare i trasferimenti all’hotspot di Shengjin, come previsto dal protocollo firmato tra l’Italia e l’Albania.
La nave aveva già attraccato in Albania il 16 ottobre, trasportando i primi 16 migranti, quattro dei quali sono stati riportati in Italia poiché minori o vulnerabili. Il Tribunale di Roma ha successivamente respinto il trattenimento dei 12 migranti, che sono stati trasferiti nuovamente in Italia dopo la mancata convalida. Per risolvere tali questioni, il governo ha varato il decreto ‘Paesi sicuri’, ora rinviato alla Corte di giustizia europea dal tribunale di Bologna.
“In merito alle recenti polemiche sui 9 milioni di euro destinati agli alloggi per il contingente dei circa 300 operatori delle forze dell’ordine in Albania, è necessario chiarire alcuni aspetti. Lo stanziamento economico, infatti, copre una cifra per operatore irrisoria, paragonabile a soli 80 euro giornalieri per vitto e alloggio”. È quanto dichiarato da Domenico Pianese, Segretario Generale del sindacato di Polizia Coisp. “Una somma assolutamente inadeguata a garantire le stesse condizioni in Italia, dove è impossibile trovare alloggio e pasti dignitosi con un budget così ridotto – ha aggiunto – i costi nel nostro Paese per lo stesso numero di operatori, ad esempio a Lampedusa, sarebbero di gran lunga superiori e rappresenterebbero un onere maggiore per lo Stato. Queste critiche, dunque, sono del tutto infondate e, anzi, ignorano il risparmio che questa scelta comporta”.
“I costi per ogni migrante negli hotspot italiani – sottolinea Pianese – vanno dai 40 ai 60 euro al giorno, ai quali si sommano le spese di trasporto, manutenzione, utenze, sicurezza antincendio e assistenza sanitaria. Per i minori non accompagnati, il Ministero dell’Interno rimborsa ai Comuni circa 100 euro al giorno, una cifra nettamente superiore ai costi sostenuti per vitto e alloggio di un agente in Albania”. Pianese conclude: “Assicurare condizioni dignitose per gli appartenenti alle forze dell’ordine non è un privilegio, ma un dovere di ogni Stato. Ecco perché ribadiamo che garantire un alloggio adeguato a chi rischia la vita per proteggere i confini nazionali non è solo giusto, ma rappresenta una scelta di responsabilità economica e sociale“.
“L’Albania è una gigantesca perdita di risorse. Io sono per un controllo ferreo dei confini, ma l’Albania non serve a niente. Agenti mandati in hotel a cinque stelle, migranti che devono fare avanti e indietro se entro pochi mesi non vengono riconosciuti come migranti economici. Non funziona. Bisogna trovare un’altra soluzione senza ideologie”. Così si è espresso al Tg1 il leader di Azione, Carlo Calenda, sottolineando le inefficienze e il costo elevato della gestione migratoria legata all’Albania.
“Nel corso della visita odierna ai centri di Gjader e Shengjin, ho avuto modo di salutare e ringraziare personalmente le nostre donne e i nostri uomini in divisa, appartenenti a Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture, nell’ambito di un progetto che tutta Europa guarda con attenzione e interesse. Sono stati impropriamente chiamati in ballo in polemiche stucchevoli, pretestuose e fuori luogo. Noi, come sempre, stiamo al loro fianco, ringraziandoli per l’impegno quotidiano”. Queste le parole del deputato di Forza Italia, Alessandro Battilocchio, responsabile immigrazione del movimento, oggi in visita ai centri in Albania.