La parola mafia usata come brand per pubblicizzare attività commerciali.
Accade in varie parti del mondo, e i diversi casi ‘scoperti’ sono finiti sui giornali suscitando la pubblica indignazione.
Nel caso specifico che vi raccontiamo l’insegna del negozio raffigura anche delle mannaie. Ristoranti e locali che si ispirano nel nome a Cosa nostra non tenendo conto dei molteplici significati che la parola mafia evoca, usata invece, come un ‘simpatico’ espediente forse per attrarre i turisti amanti della Sicilia.
L’ultimo caso che vi raccontiamo ci viene segnalato da Giovanna Helen Sutera, una nostra fedele lettrice che ci scrive dall’estero: “Vorrei richiamare la vostra attenzione sul proliferare di locali che richiamano la mafia.
Mi trovo a Dublino – ci spiega Giovanna – e mi sono imbattuta in uno stand al Food Festival alla University College Dublin (la più grande universita dell’ Irlanda) dove si grigliavano succulente bistecche.
Sono rimasta turbata dalla meschina strumentalizzazione di un marchio negativo per la Sicilia, ma ancor di più dal chiaro messaggio dato dalle due mannaie e dalla cravatta rossa. Che tristezza…
Ho provveduto a inviare loro un messaggio e aspetto una risposta. Ma cosa posso aspettarmi da persone cosi ignoranti e superficiali? Io sono fiera di vivere in Sicilia”.
Lo stand in oggetto è quello di Meat Mafia Barbecue, un’attività commerciale che propone ai clienti carni grigliate.
Giovanna ha scritto, in inglese, un messaggio facebook al locale. Ecco la traduzione: “Sono terribilmente dispiaciuta nel vedere che ci sono ancora persone che usano la parola mafia come messaggio pubblicitario per il loro business.
Cosa c’entra questo con le grigliate? Se solo voi sapeste cosa ha fatto la mafia nella mia bella Isola, non fatelo oltre! Le vostre bistecche sono deliziose ma ho paura che non ne comprerò neanche una, sarebbe un peccato”.
Meat Mafia Barbecue le ha risposto: “Grazie per il tuo messaggio, ti contatteremo a breve”.
Quando riusciremo a liberarci per sempre della mafia e del suo potere di “fascinazione” che ancora, su taluni, esercita? Ieri il capo della Procura antimafia di Palermo, Francesco Lo Voi, ha denunciato, “una certa permeabilità” a Palermo, della mafia, facendo presente che “alcuni imprenditori si rivolgono a Cosa nostra per ottenere favori e poi magari si vanno a iscrivere in una qualche associazione antimafia”.
Le operazioni antimafia e gli arresti, si susseguono incessantemente. Il fronte di battaglia è ancora aperto.
Intanto oggi ricorre il XVII anniversario della Strage di via D’Amelio. Molte le commemorazioni a Palermo, e non solo, in memoria di Paolo Borsellino e dei suoi cinque agenti di scorta uccisi con lui.
Con la speranza che le commemorazioni non siano solo meri esercizi di retorica o passerelle istituzionali, è doveroso, da parte di tutti, non dimenticare quanto dolore e devastazione la mafia ha inflitto alla nostra Sicilia, e quanto continui ad avvelenarla.
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