I due cittadini cinesi ricoverati da ieri, giovedì 30 gennaio, allo Spallanzani di Roma sono passati anche da Firenze. Lo ha reso noto la Regione Toscana che ha anche spiegato che la coppia ha soggiornato nel capoluogo due giorni. Di conseguenza, la Regione ha attivato un’indagine epidemiologica per individuare i possibili contatti a rischio (contatto stretto, ravvicinato e continuo).
Si è anche appreso che, dopo essere arrivati all’aeroporto di Milano Malpensa il 23 gennaio scorso con un gruppo di persona, i due cinesi – 66 anni lui, 65 lei – si sono recati anche a Parma, dove hanno trascorso tre giorni all’hotel De La Ville e poi da lì si sono diretti a Roma e soggiornato all’hotel Palatino. Il gruppo, invece, è partito da Milano per Napoli, prossima tappa del tour turistico. Questo percorso è stato ricostruito dai Nas dei Carabinieri. Si è saputo, inoltre, che sono in corso accertamenti sulle persone che si trovavano a bordo dello stesso aereo in cui ha viaggiato la coppia insieme alla comitiva.
Come riportato dall’Andkronos, i due cinesi contagiati dal coronavirus hanno ringraziato «per i primi soccorsi, per l’accoglienza, le cure, la disponibilità… Siamo sereni». E ancora: «Vogliamo rassicurare tutti, a Roma non abbiamo mai preso mezzi pubblici e siamo stati sempre in albergo», aggiungendo che «a Roma non abbiamo girato, non abbiamo visitato nulla. Ci siamo ammalati subito e abbiamo sempre mangiato in camera».
Lo Spallanzani, dal canto suo, ha diffuso un bollettino medico secondo cui le condizioni dei due cinesi sono «discrete»: «La moglie di 65 anni, attualmente è in condizioni cliniche discrete, e presenta un iniziale interessamento intersiziale polmonare, febbricola e congiuntivite bilaterale». Il marito, invece, «attualmente è anche lui in condizioni cliniche discrete, pur presentando un interessamento polmonare più pronunciato, con febbre, tosse e astenia».
«I cittadini devono stare tranquilli – ha spiegato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani – perché il rischio reale di trasmissione si verifica con persone sintomatiche appena i due turisti hanno avuto i sintomi sono state seguite tutte le procedure. Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi».
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