Sarebbero circa sessanta le persone entrate in contatto con il 38enne risultato positivo al Coronavirus e ricoverato all’ospedale di Codogno (Lodi) in gravi condizioni, in attesa di essere trasferito all‘ospedale Sacco di Milano, punto di riferimento al Nord per le bioemergenze. Queste sessanta persone cominceranno la quarantena obbligatoria ma, al momento, non si sa se lo faranno o nei relativi domicili o in una struttura specifica.
Per quanto riguarda l’origine del contagio, in collegamento telefonico ad Agorà, su Raitre, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha affermato: «tra la cena del 38enne italiano e la manifestazione dei sintomi sembrerebbero passati tra i 16 e i 18 giorni». Di conseguenza, si sta verificando se si sia trattato di un contagio da persona asintomatica con tempi di incubazione più lunghi del previsto.
L’assessore ha anche informato che si trovano in isolamento precauzionale al reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano la moglie e l’amico del 38enne risultato positivo al Coronavirus. I due ricoverati al Sacco sono stati sottoposti in via precauzionale ai test e l’esito è stato positivo per entrambi. Inoltre, sempre Gallera ha comunicato che sono stati individuati la maggior parte delle persone che sono entrate in contatto con i contagiati.
La Protezione Civile su Facebook ha scritto: «Stiamo seguendo attentamente la situazione dopo i casi di contagio a Codogno in stretta sinergia con la task force del Ministero della Salute e Regione Lombardia. L’obiettivo è mettere in campo tutte le misure necessarie per circoscrivere il rischio sanitario».
Si è appreso, infine, che il paziente 38enne affetto da coronavirus sabato scorso ha partecipato a un corso organizzato dalla Croce Rossa a Codogno e, sempre nelle ore precedenti ai sintomi, aveva giocato una partita di calcio con amici con la squadra di un bar del Paese.