La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dato notizia dell’inchiesta a carico del Governo dopo le denunce di cittadini per la gestione dell’emergenza coronavirus.
Nel testo si legge: «Il presidente del Consiglio Conte e i ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto una notifica riguardante un avviso ex art. 6, comma 2, legge cost. n. 1/1989 da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma».
E ancora: «L’avviso riguarda la trasmissione al Collegio di cui all’art. 7 della citata legge cost. n. 1/1989 degli atti di un procedimento penale iscritto per i delitti di cui agli artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p., che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d’Italia. La trasmissione da parte della Procura al Collegio, in base alle previsioni di legge, è un atto dovuto. Nel caso specifico tale trasmissione è stata accompagnata da una relazione nella quale l’Ufficio della Procura ritiene le notizie di reato infondate e dunque da archiviare».
«Il presidente del Consiglio e i ministri – conclude la nota – si dichiarano sin d’ora disponibili a fornire ai Magistrati ogni elemento utile a completare l’iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione».
Nel dettaglio, sono oltre duecento gli esposti e le denunce presentate da cittadini sull’operato del governo nel periodo del lockdown. Tramite gli esposti, passasti ai pm Eugenio Albamonte e Giorgio Orano, da un lato si accusa l’esecutivo di non aver saputo affrontare l’emergenza, ipotizzando i reati di epidemia colposa, omicidio colposo e delitti colposi contro la salute pubblica. Dall’altro, si ipotizzano reati di abuso d’ufficio e attentato contro i diritti politici del cittadino per l’imposizione delle norme legate al lockdown.
Matteo Salvini, leader della Lega, durante un incontro a Forte dei Marmi (Lucca), ha affermato: «Oggi ho letto che i pm di Roma hanno aperto un fascicolo a carico di Conte e di mezzo governo per l’epidemia. È chiaro che il tempo poi dirà chi non ha chiuso dove doveva. Questi hanno sulla coscienza i morti in Lombardia e gli affamati nel resto d’Italia, perché non hanno chiuso la Lombardia quando dovevano e hanno chiuso il resto d’Italia quando dovevano».
Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: «Diversamente dai deprecabili usi e costumi a cui ci ha abituati la giustizia italiana, la notizia degli avvisi di garanzia a Conte e a sei ministri per la gestione dell’epidemia è uscita contestualmente alla richiesta di archiviazione: un’invidiabile lezione di garantismo da parte della Procura di Roma che speriamo non valga solo per i ministri di questo governo. Ma se le denunce penali sono state tempestivamente giudicate infondate, il premier dovrà comunque rispondere in Parlamento delle enormi responsabilità politiche emerse per l’uso disinvolto dei pieni poteri che si è attribuito nei giorni del lockdown».
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