Ieri, giovedì 13 aprile, la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico a combustibile solido. Lo ha riportato l’agenzia sudcoreana Yonhap.
Si tratta di un importante progresso tecnologico e strategico del programma militare di Pyongyang, perché più stabile e rapido da preparare rispetto ai missili a combustibile liquido.
Il missile balistico Hwasong-18 ha volato per circa 1.000 chilometri ed è atterrato fuori dalla zona economica esclusiva del Giappone.
Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-Un, che ha presenziato personalmente al lancio, ha affermato che il missile intercontinentale “migliorerà notevolmente l’efficacia della posizione di contrattacco nucleare del Nord”.
Il lancio ha spinto le autorità giapponesi a emettere un ordine di evacuazione per i residenti dell’isola più settentrionale del Giappone, Hokkaido, che ha portato alla sospensione temporanea dei treni ad alta velocità e del trasporto su strada nel Nord del Paese.
Il Governo di Tokyo ha protestato contro la Corea del Nord tramite la sua ambasciata a Pechino, sottolineando che queste azioni minacciano la pace e la sicurezza globali.
Si è appreso, tra l’altro, che il Giappone non è stato in grado di predire accuratamente la traiettoria del missile balistico a raggio intermedio perché è sparito dai radar dopo il lancio. Ciò perché il missile potrebbe avere raggiunto un’altitudine tale da andare oltre la portata dei radar giapponesi.
Dal canto suo, la Corea del Nord ha giustificato il lancio come risposta alle esercitazioni militari in aumento tra Stati Uniti e Corea del Sud.
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