Un ex dipendente di Intesa Sanpaolo è al centro di un’inchiesta della Procura di Bari per aver spiato migliaia di conti correnti, tra cui quelli di volti noti della politica italiana. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe effettuato oltre 6mila accessi abusivi a conti correnti privati, violando le norme sulla privacy e la segretezza di dati sensibili. I nomi coinvolti includono figure politiche di rilievo come la premier Giorgia Meloni, la sorella Arianna, i ministri Santanché e Crosetto, e altri noti personaggi istituzionali, come il presidente del Senato Ignazio La Russa.
La mole degli accessi risulterebbe imponente, con la lista dei conti violati che include non solo politici, ma anche personalità del mondo della giustizia e delle forze armate, come i governatori delle regioni Puglia e Veneto, Michele Emiliano e Luca Zaia, e il procuratore di Trani Renato Nitti. In totale, si stima che oltre 3.500 clienti di 679 filiali di Intesa Sanpaolo abbiano subito violazioni della privacy sui loro conti correnti tra il febbraio 2022 e l’aprile 2024.
L’inchiesta sarebbe partita quasi per caso, grazie a una segnalazione interna del reparto sicurezza di Intesa Sanpaolo, che ha notato anomalie nei comportamenti del dipendente. Il nome del funzionario non è stato reso pubblico, ma si sa che è stato licenziato l’8 agosto scorso, dopo l’apertura di un procedimento disciplinare. La banca ha presentato una denuncia al Garante per la privacy, che sta ora indagando sull’accaduto, mentre la Procura di Bari cerca di determinare le motivazioni dietro a questi accessi non autorizzati.
La vicenda ha avuto un’eco mediatica significativa, specialmente tra i diretti interessati. La premier Giorgia Meloni ha commentato su X, ironizzando sulla vicenda: “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”, allegando una foto con la sorella Arianna.