Il prossimo 29 luglio il Consiglio di Stato si pronuncerà sulle istanze cautelari proposte da Prestipino Giarritta sulla sospensione degli effetti della sentenza che ha annullato la sua nomina del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Il contenzioso fu avviato da un ricorso depositato dal giudice di origini siciliane Marcello Viola. Il Consiglio di Stato, con sentenze del maggio, ha rigettato gli appelli proposti dal Csm e dallo stesso Prestipino Giarritta e confermato la sentenza del Tar Lazio che aveva annullata la nomina di quest’ultimo quale Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Tutto iniziato da un invito al Csm del giudice Viola
Viola, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha invitato il Csm a riattivare, in esecuzione di queste pronunce del giudice amministrativo, il procedimento relativo alla nomina del Procuratore della Repubblica di Roma procedendo, dietro il necessario concerto ministeriale, a sottoporre al plenum le proposte originariamente formulate dalla V Commissione il 23 maggio 2019. Infatti, per effetto delle pronunce del giudice amministrativo, è stato annullato il “Provvedimento con il quale, nella seduta del 19 settembre 2019, la Quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha disposto la revoca della proposta originariamente formulata a favore del giudice Marcello Viola.
Il ricorso per Cassazione contro le sentenze
Nel frattempo Prestipino Giarritta, difeso da Massimo Luciani e dagli avvocati Chirulli e D’Andrea, ha proposto contro queste sentenze un ricorso per Cassazione e un ricorso per revocazione dinanzi al Cga. Inoltre, con apposite istanze cautelari, lo stesso Prestipino Giarritta ha chiesto al Consiglio di Stato di sospendere le sentenze nelle more della definizione – rispettivamente – del ricorso in Cassazione e del ricorso per revocazione. A sua volta Viola si è costituito in giudizio chiedendo il rigetto delle domande.
Tra pochi giorni il pronunciamento e la possibile svolta
Il Presidente del Consiglio di Stato ha fissato per la camere di consiglio del 29 luglio la trattazione delle suddette istanze cautelari. Nel caso di rigetto il giudice Viola, in mancanza di spontanea esecuzione da parte del Csm, potrebbe proporre ricorso per ottemperanza al fine di ottenere l’esecuzione della sentenza.
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