Nel Connecticut, negli Stati Uniti d’America, una giovane donna è morta il mese scorso, durante un appuntamento con un uomo conosciuto tramite un’app di incontri, per un’overdose “accidentale” di droga. La famiglia, però, ha contestato l’esito dell’indagine autoptica perché sostiene che la ragazza non ha mai usato i narcotici.
Come riportato sul New York Post, Lauren Smith-Fields, 23 anni, è stata uccisa da “intossicazione acuta dovuta agli effetti combinati di fentanil, prometazina, idrossizina e alcol”, ha affermato ieri, martedì 25 gennaio, il capo medico legale del Connecticut.
Darnell Crosland, avvocato della famiglia della donna, tuttavia, ha dichiarato che la famiglia ritiene che non siano state condotte indagini sufficienti per capire se qualcuno abbia preparato il cocktail che ha portato la donna alla morte. “Non ho mai visto un medico legale trattare un mix di droghe come un incidente senza sapere chi abbia fornito i farmaci o come sia stato ingerito”, ha scritto il legale in un post su Twitter, aggiungendo che “Lauren non faceva uso di droghe”.
La 23enne è stata trovata morta nel suo appartamento di Bridgeport l’11 dicembre scorso. L’uomo che era con lei ha chiamato la polizia quando si è accorto che Lauren aveva perso i sensi.
La famiglia della giovane ha accusato il dipartimento di polizia di Bridgeport di insensibilità razziale e mancanza di reattività nelle indagini: “Ci rimangono più domande che risposte”, ha detto l’avvocato Crosland.
L’uomo, che non è stato identificato, avrebbe detto alla polizia che i due hanno passato la notte a bere, giocare e guardare un film, prima che Lauren si sentisse male e andasse a letto. Poi, al risveglio, si è accorto che la donna sanguinava dal naso e non respirava.
La famiglia, infine, ha rivelato di avere saputo della morte della 23enne non dalla polizia ma dal suo padrone di casa.