- In Congo hanno perso la vita l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci.
- Morto anche un autista congolese.
- L’ipotesi è un tentativo di rapimento.
A Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, hanno perso la vita l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e un carabiniere di 31 anni, Vittorio Iacovacci. Morto anche un autista congolese.
Attanasio e il militare si trovavano a bordo di un’auto che faceva parte di un convoglio della Monusco, la missione dell’ONU per la stabilizzazione in Congo.
Stando a quanto si apprende da varie fonti internazionali, l’attacco, avvenuto intorno alle 10 ore locali (9 in Italia) a Kanyamahoro, sarebbe stato un tentativo di rapimento con obiettivo proprio Attanasio. Non esclusa, però, l’ipotesi che sia stato un attentato con l’obiettivo di uccidere.
L’ambasciatore, nato nel 1977 a Limbiate, in provincia di Monza e Brianza, lascia la madre, la moglie e tre figlie piccole. Il carabiniere che ha perso la vita dell’attentato in Congo, Vittorio Iacovacci, un giovane di 30 anni che era in servizio presso l’ambasciata italiana dal settembre del 2020. In Italia era di stanza presso un battaglione.
L’attacco contro il convoglio è avvenuto con armi leggere. Il carabiniere è stato il primo bersaglio ed è morto sul colpo.
La polizia del Nord Kivu si è detta sorpresa dalla presenza sul territorio dell’ambasciatore d’Italia a Kinshasa. Inoltre, il diplomatico era in transito «senza la protezione della polizia». Lo ha riportato quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, secondo cui le circostanze dell’attacco rimangono da chiarire.
Al momento è noto che i mezzi del PAM (Programma alimentare mondiale) erano «apparentemente diretti» verso il Parco nazionale dei Virunga.
Parte del patrimonio mondiale dell’ONU per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), il Parco nazionale di Virunga, al confine tra Repubblica Democratica del Congo, Uganda e Ruanda, è noto per i gorilla di montagna, specie in via estinzione che vive esclusivamente in questi tre paesi. Nell’area sono presenti anche gruppi di bracconieri e bande criminali. Inoltre, diverse milizie ribelli sono attive nell’est della RDC, in lotta per il controllo delle risorse minerarie.
Gianfranco Micciché, presidente dell’ARS, in una nota ha affermato: “Esprimo il mio più profondo cordoglio per quanto accaduto in Congo. Sono vicino ai familiari dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista, uccisi nel vile attentato. Anche l’Assemblea regionale siciliana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali”.
“Esprimo dolore e profondo cordoglio per la barbara uccisione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, e del carabiniere della sua scorta, Vittorio Iacovacci. La comunità siciliana si sente vicina ai loro familiari. Impossibile non associare la loro memoria – e pensare che l’ambasciatore Attanasio, per i suoi alti meriti, aveva ricevuto il premio Nassirya per la pace – ad altri martiri che hanno perso la vita nel continente africano durante il loro impegno diplomatico, militare o umanitario”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
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