Il 27 gennaio scorso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha autorizzato l’immissione in commercio condizionata del Paxlovid, il medicinale per via orale prodotto da Pfizer, destinato al trattamento degli adulti con infezione da Covid-19, che non necessitano di ossigeno supplementare e hanno un maggior rischio di sviluppare la malattia in forma grave
Paxlovid è costituito da due farmaci antivirali confezionati insieme: nirmatrelvir e ritonavir.
I pazienti assumono tre pillole due volte al giorno: due di nirmatrelvir e una di ritonavir. In totale, l’intero ciclo di trattamento richiede l’assunzione di 30 pillole nell’arco di cinque giorni.
Il nirmatrelvir è un nuovo farmaco sviluppato da Pfizer – BioNTech, mentre il ritonavir è un farmaco già esistente, spesso utilizzato nel trattamento dell’HIV/AIDS.
I due farmaci agiscono insieme. Il nirmatrelvir fa il ‘lavoro pesante’, incidendo sulla capacità del virus di replicarsi e moltiplicarsi, mentre il ritonavir funge da ‘assistente’ del nirmatrelvir, consentendogli di restare nel corpo più a lungo.
Paxlovid, quindi, è un inibitore della proteasi: impedisce al virus di dividersi, bloccando una parte del suo ciclo vitale. Questo consente al sistema immunitario di combattere il virus molto più facilmente. Ma è fondamentale cominciare il trattamento subito dopo l’infezione per stroncarlo sul nascere. Questo è anche il limite principale di questo trattamento perché la sua finestra di intervento è molto ristretta.
Comunque, se assunto entro cinque giorni dall’infezione, gli studi clinici di Pfizer hanno dimostrato che il farmaco riduce il rischio di ospedalizzazione o morte dell’85%.
Per quanto concerne gli effetti indesiderati più comuni riportati durante il trattamento e fino a 34 giorni dopo l’ultima dose, sono stati la disgeusia (disturbi del gusto), la diarrea e il vomito.
L’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) ha sottolineato che Paxlovid non deve essere usato con determinati medicinali perché la azione combinata può causare aumenti dannosi dei livelli ematici o, al contrario, ridurre l’efficacia di questa pillola.
Inoltre, Paxlovid non deve essere usato nei pazienti con insufficienza renale o epatica grave né la sua assunzione è raccomandata durante la gravidanza. Anche l’allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento. Studi di laboratorio sugli animali, infatti, hanno suggerito che dosi alte di Paxlovid possono influenzare la crescita del feto.