Un tracollo improvviso nel giro di poche ore, che nessuno si aspettava. Nemmeno lui. Le condizioni di Silvio Berlusconi, morto questa mattina a Milano a 86 anni, erano giudicate da tutti sì gravi, ma non così tanto da far immaginare un epilogo così rapido e drammatico.
La situazione clinica del leader di Forza Italia è precipitata nella notte tra domenica e lunedì: l’auto del suo medico personale, Alberto Zangrillo, ha varcato i cancelli del San Raffaele intorno alle 4 del mattino. E già poco prima delle 6 si è capito che questa volta l’ex premier non ce l’avrebbe fatta, tanto che persino i figli hanno fatto appena in tempo ad arrivare per salutarlo, arrivati tutti in mattinata. Un “evento acuto”, lo hanno definito. Berlusconi era entrato al San Raffaele venerdì per dei “controlli”, fino a sabato lavorava e aveva visto in televisione la finale di Champions League tra Inter e Manchester City.
A causare il decesso non è stata la polmonite né l’insufficienza renale, che tanto avevano preoccupato durante il penultimo ricovero, durato 45 giorni. Berlusconi è morto per la leucemia di cui soffriva. Sin dal 5 aprile la situazione clinica del Cavaliere era ormai critica, perché il midollo non funzionava più. All’ingresso in ospedale, quel giorno, gli esami erano completamente sballati, e per almeno 10 giorni si è temuto per la sua vita. Poi quello che sembrava l’ennesimo miracolo, durato solo qualche giorno. Tra il tardo pomeriggio di ieri e la notta i valori di piastrine e globuli bianchi sono andati fuori controllo, e stavolta non c’è stato nulla da fare.
La Sicilia si ferma in onore di Silvio Berlusconi. Bandiere a mezz’asta a Palazzo d’Orléans e in tutti gli uffici della Regione Siciliana nel giorno dei funerali del presidente di Forza Italia, previsti per dopodomani mercoledì 14 giugno. A disporlo è il presidente Renato Schifani in segno di cordoglio e nel rispetto del lutto nazionale proclamato da Palazzo Chigi.
Rinviata anche la riunione della giunta regionale di governo, da martedì 13 a giovedì 15 giugno, alle ore 11.
Il governatore ha anche scritto al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, per chiedere la sospensione dei lavori dell’Ars almeno fino al giorno delle esequie dell’ex premier, “al fine di onorare questa figura così importante per tutto il mondo politico italiano. Questo lutto – scrive Schifani – è certamente un sentimento condiviso trasversalmente, per ciò che egli ha rappresentato per l’intera nazione, e non soltanto per gli italiani, che in questi anni si sono sentiti di appartenere e di essere rappresentati da questa parte politica”.
Schifani aveva subito ricordato il Presidente di Forza Italia questa mattina a caldo, appena appresa la notizia “La notizia della morte di Silvio Berlusconi mi sconvolge, essendo venuto meno non soltanto il mio leader politico ma un fraterno amico. Esprimo la mia più affettuosa vicinanza e il mio più sentito cordoglio ai familiari. L’Italia perde un grande statista, un uomo che ha cambiato la politica, dando una casa comune a quanti si riconoscono nei valori liberali che hanno garantito la tenuta democratica del Paese. Berlusconi è stato un leader che ha dominato la scena politica internazionale degli ultimi 30 anni. Personalmente perdo un riferimento politico e una guida, al quale devo il mio impegno diretto nelle istituzioni, ma soprattutto un amico con il quale ho condiviso anni di battaglie per la libertà e per il bene dell’Italia” aveva detto commentando la notizia della scomparsa del leader di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.