Dopo l’intervista rilasciata ad Avvenire e le piogge di critiche ricevute sui social media e da esponenti politici di ogni colore, Matteo Renzi è tornato sull’argomento con una diretta su Facebook, dove ha chiarito il suo punto di vista sull’emergenza coronavirus in Italia.
Ricordando che, in sintesi, il leader di Italia Viva ha affermato che bisogna riaprire tutto (sia fabbriche scuole) perché bisognerà convivere con il coronavirus per uno – due anni, ha affermato: «Sono qui in diretta perché oggi la discussione che si accesa dopo una mia intervista va affrontata e approfondita in modo molto serio. Tanta gente l’ha commentata senza averla nemmeno letta… poi uno si stupisce se vince il populismo e la gente dice ‘uno vale uno’… So di prendermi le critiche, ma io non ho paura delle critiche. La politica non deve inseguire e rincorrere gli eventi come abbiamo fatto nel gestire questa emergenza all’inizio».
«La politica deve guardare al futuro – ha aggiunto il toscano – Dire e scrivere queste cose fa male, è brutto, ma non scriverle e dirle significa disertare davanti al compito che ha un politico: indicare una via, non cercare solo il consenso. Al Senato e ad ‘Avvenire’ cosa ho detto? Sono dell’idea che si debba una mano al governo e ai presidenti di Regione e cercare di uscire tutti insieme da questa situazione. C’è un prima Covid-19 che sarà affidato a una Commissione d’inchiesta passata l’emergenza, poi c’è un dopo, ovvero quello che avverrà dopo questa terribile vicende, simile alla peste di Firenze del 1348 che ha portato al Rinascimento, e un durante. E quest’ultimo per me è il punto».
«Questa emergenza – ha avvertito – durerà fino a quando non si troverà un vaccino. Ci vorrà, speriamo, almeno un anno per averlo. Da ora fino alla scoperta del vaccino come gestiamo il durante? Per due-tre anni non torneremo alla normalità, ma nemmeno possiamo pensare di restare a casa per tre anni, perchè non si regge se teniamo tutti chiusi in casa. Ora dobbiamo pensare a come gestire piano piano la ripartenza, pensare a come impostare l’uscita. Sappiamo che il Covid colpisce più gli anziani che i giovani. Forse dobbiamo iniziare pensare che ci sarà una data di uscita diversa per queste due categorie: è brutto dirlo, ma va detto. La sintesi del mio ragionamento è che sin da ora bisogna iniziare a impostare la ripartenza con la comunità scientifica».
LE REAZIONI
Pietro Grasso, ex presidente del Senato e oggi senatore di LeU, su Twitter ha scritto: «Mi rattrista leggere che un ex Presidente del Consiglio, in un momento così difficile, pur di stare al centro dell’attenzione faccia proposte dannose nel merito e pericolose per la tenuta psicologica del Paese. #Renzi #sictransit».
Vito Crimi, capo politico del MoVimento 5 Stelle: «Non vorrei che l’uscita di Renzi sia del tipo ‘apriamo tutto, chiudiamo tutto, apriamo tutto’. Bisogna ragionare con intelligenza e progressione». «Conte – ha aggiunto – ha dimostrato di saper affrontare tutti gli interventi con la dovuta moderazione del caso e al momento opportuno».
Anche il virologo Roberto Burioni su Twitter ha commentato le parole di Renzi: «Dobbiamo cominciare a pensare a una ripresa delle nostre vite: non possiamo pensare di stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve».
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