Dopo un (breve) periodo di tempo in cui ogni giorno non si faceva altro che parlare di Chef Rubio e delle sue ‘uscite’ politiche (soprattutto contro Matteo Salvini e Israele), si è appreso il posto in cui si trova oggi: Gaza.
Da ieri, venerdì 27 dicembre, infatti, Chef Rubio è in Palestina per partecipare al progetto Gaza Freestyle, nato nel 2014 e poi dal 2011 consociato al Centro Italiano di Scambio Culturale Vittorio Arrigoni-VIK.
La notizia è stata diffusa dallo stesso Chef Rubio sul suo sito personale, dove l’ormai ex conduttore di Camionisti in Trattoria ha spiegato le finalità della missione di Gaza Freestyle: «organizzare progetti di emergenza umanitaria per aiutare la popolazione di Gaza».
Ciò si traduce nella diffusione di «messaggi d’inclusione attraverso attività culturali e sportive come lo skate, il circo, la cucina, il wiriting, la musica e laboratori di educazione all’affettività e scambio con le donne».
Sempre sul suo sito personale, Chef Rubio (vero nome Gabriele Rubini) spiega che «nonostante la Striscia di Gaza sia teatro di guerre e bombardamenti, con violazioni sistematiche dei diritti umani, la popolazione di Gaza cerca ogni mezzo possibile per sognare una vita libera, dando una grande lezione di dignità umana a tutti noi. I giovani in particolare sono stati capaci di trasformare scenari di macerie in autentici palcoscenici su cui mettere in scena la propria arte, la propria esistenza e il proprio desiderio».
Quindi, Chef Rubio, con la sua macchina fotografica, racconterà l’impegno collettivo degli operatori della missione «e gli sforzi di un popolo costretto a vivere sotto assedio». Nonostante il progetto Gaza Freestyle terminerà il 10 gennnaio 2020, Chef Rubio resterà lì, «documentando le condizioni, le problematiche e i divieti che attraversano la striscia di Gaza».
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