I segretari generali di CGIL e UIL, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno annunciato la conferma dello sciopero generale contro la manovra del Governo, previsto per il 29 novembre. Al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, Landini ha affermato: “Confermiamo che è una pessima legge di bilancio che non dà un futuro al nostro Paese. Assolutamente confermate le ragioni dello sciopero “.
Secondo Landini, l’incontro non ha prodotto miglioramenti sostanziali. “Non si sono potuti fare passi avanti”, ha dichiarato, sottolineando che il Governo ha ribadito la rigidità della manovra così come presentata in Parlamento, limitando quindi ogni possibilità di modifica. “È assolutamente riconfermata la ragione dello sciopero generale del 29 e la necessità di invertire questa tendenza non più accettabile”, ha aggiunto il leader della CGIL.
Landini ha illustrato le proposte sindacali per la manovra, tra cui maggiori investimenti nella sanità pubblica, eliminazione del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, conferma dei precari assunti con il PNRR, e una revisione della riforma Fornero. Ha anche richiesto fondi per il settore automotive e per il Mezzogiorno, finanziamenti che il Governo ha ridotto. “Abbiamo proposto una vera riforma fiscale, che preveda la tassazione delle rendite e del patrimonio”, ha spiegato, aggiungendo che su questo non vi è stata apertura.
Anche Pierpaolo Bombardieri, leader della UIL, ha espresso delusione per l’esito dell’incontro. “Confermiamo lo sciopero perché abbiamo illustrato le nostre richieste, ma il governo ha ribadito le sue decisioni”, ha dichiarato Bombardieri, sottolineando come “si siano specchiate due visioni diverse della manovra”. Ha inoltre ironizzato sulla risposta del Governo alla crisi economica, rivelando di aver regalato una calcolatrice alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “per aiutare a fare operazioni più complesse rispetto al cellulare”.
Bombardieri ha evidenziato la divergenza tra il punto di vista sindacale e quello governativo. Pur riconoscendo che il Governo ha destinato maggiori fondi alla sanità, ha sottolineato che “il rapporto con il PIL resta invariato”. Le preoccupazioni, per lui, restano sui temi concreti come salari, pensioni e le condizioni di vita dei lavoratori, che il governo sembra non considerare prioritari.