Le autorità iraniane hanno confermato l’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala per presunte violazioni delle leggi della Repubblica Islamica. Secondo l’agenzia di Stato iraniana Irna, Cecilia Sala è entrata in Iran il 13 dicembre 2024 con un visto da giornalista ed è stata arrestata il 19 dicembre. Il Ministero della Cultura di Teheran ha dichiarato che il suo arresto è avvenuto in conformità alle normative locali, senza fornire dettagli specifici sulle presunte violazioni.
Garantito il contatto con famiglia e consolato
Le autorità iraniane hanno assicurato che alla giornalista è stato garantito il contatto consolare e l’opportunità di comunicare telefonicamente con la famiglia. “Il suo caso è ora nella fase delle indagini. L’ambasciata italiana a Teheran è stata informata”, si legge nella nota del Ministero della Cultura riportata dall’Irna.
Reazioni politiche in Italia
Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha commentato l’arresto invitando alla prudenza: “Credo che in queste ore meno si alimentino le polemiche più sarà possibile arrivare a un esito positivo di questa vicenda”. Gasparri ha sottolineato il ruolo del ministro degli Esteri Antonio Tajani, definendo la sua azione “attenta e competente”.
Appelli per la liberazione di Cecilia Sala
Il Coordinamento Stage & Indies, rappresentante delle realtà musicali indipendenti italiane, si è unito al coro di solidarietà per Cecilia Sala. In una nota, hanno invitato artisti e organizzatori degli eventi di Capodanno a fare appelli pubblici per la sua liberazione. “Chiediamo agli artisti impegnati su tutti i palchi di Capodanno di unirsi al pubblico per sostenere la liberazione immediata di Cecilia Sala e difendere un’informazione libera”, si legge nel comunicato. La richiesta si unisce ai numerosi appelli già pervenuti da organizzazioni e individui in Italia e all’estero.
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