Nadezhda Bushueva non usciva di casa dal 1994 ma, all’età di 42 anni, il suo calvario pare che si stia concludendo dopo che la sua storia è diventata di dominio pubblico, raccontata dall’agenzia di stampa Ria Novosti.
Protagonista, suo malgrado, una donna russa che è rimasta segregata in casa fin dall’adolescenza perché la madre Tatyana aveva deciso di proteggerla dai ‘pericoli’ del mondo esterno.
È successo ad Arefinsky, un villaggio che si trova nell’ovest del Paese. Nadezhda, che ha raccontato di non avere lavato i capelli per 12 anni, ha lasciato la scuola quando aveva 16 anni.
Il sindaco della cittadina, Vassily Tovarnov, a Ria Novosti ha dichiarato: «Sua madre, Tatyana Borisovna, ha cominciato a ‘proteggerla’, tenendola rinchiusa in casa. Non andava più da nessuna parte né per studiare né per lavorare. Ma sembrava che le andasse bene. Quando la madre è andata in pensione, le due hanno cominciato a condurre uno stile di vita solitario. Ho smesso di seguirle dal 2010».
Infatti, la famiglia di Nadezhda non ha voluto più beneficiare dell’aiuto locale. Le due donne vivevano con la pensione statale e l’amministrazione comunale ha rinunciato ad aiutarle in maniera graduale. «In linea di principio, non hanno causato alcun problema pubblico. Hanno vissuto la loro vita in maniera strana», ha aggiunto il sindaco.
Tuttavia, l’elenco dei maltrattamenti subiti da Nadezhda è impressionante: la condivisione del letto ogni sera con la madre e con i gatti, alcuni morti… nutrirsi con il cibo per i gatti per molti anni… Casa senza luce e acqua corrente… Topi dappertutto… Però, dopo che Tatyana è stata ricoverata nel giugno scorso, Nadezhda ha rifiutato l’aiuto offerto dai servizi sociali e dai suoi vicini di casa. Qui il servizio della trasmissione By the way:
«Dice che la madre non l’ha lasciata andare da nessuna parte e nel corso degli anni ha smesso di lamentarsene… Forse si sta adesso adattando lentamente alla vita ma ha paura, dovrebbe andare in un centro di riabilitazione affinché venga monitorata dai medici», ha aggiunto il sindaco.
Larisa Mikheev, capo del dipartimento sociale locale, ha detto: «Ha 42 anni, è adulta (…) Ma come vivrà? La cosa più importante è convincerla a cambiare il suo modo di vivere. Lei ora dice: ‘Non lo faccio perché adoro il mio modo di vivere. Per me va tutto bene’. È molto difficile aiutare le persone quando pensano che stanno bene».
Nadezhda Bushueva ha però espresso il desiderio di trovare un lavoro. Magari, è vero che qualcosa sta finalmente cambiando per lei…
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