Per «ottemperare a quanto previsto dall’ordinanza emessa improvvisamente ieri dal Ministro della Salute che reintroduce, con decorrenza immediata, l’obbligo di distanziamento nei treni ad Alta velocità», Italo «è stata costretta, suo malgrado, a cancellare 8 treni della mattina e numerosi biglietti per i treni del pomeriggio, arrivando a coinvolgere circa 8.000 passeggeri che non hanno potuto fruire del biglietto già acquistato».
Così si legge in una nota della compagnia.
Nel dettaglio, «i treni cancellati sono il Torino-Salerno delle 7:33 e delle 9:33, il Milano-Napoli delle 09:15, il Torino-Reggio Calabria delle 5:23 e delle 13:23, l’Ancona-Milano delle 13:40 e il Milano-Ancona delle 8:45 e delle 11:40».
Italo «si è già attivata per rimborsare i passeggeri nel più breve tempo possibile e sta lavorando per ridurre al minimo eventuali disagi per i prossimi giorni confidando nella comprensione dei suoi clienti», conclude la nota.
Gianbattista La Rocca, amministratore delegato di Italo Ntv, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato, a proposito del dietrofront sulla deroga al distanziamento a bordo dei treni, che «purtroppo ricade sui viaggiatori, ma a lasciarli a piedi è un’ordinanza improvvisa e inaspettata, che ci costringe a creare un disagio ai nostri passeggeri, generando per noi un ulteriore danno».
«Abbiamo impiegato settimane per adottare i protocolli di sicurezza e cambiare l’organizzazione del lavoro per procedere con il pieno riempimento dei treni, ora ci viene detto di tornare indietro all’istante», ha aggiunto, sottolineando che «avremo le carrozze piene oltre il 50%. Siamo, quindi, costretti a sopprimere dei treni, con inevitabili disagi per i passeggeri, che naturalmente ‘riproteggeremo’ o provvederemo a rimborsare».
«Riteniamo – ha concluso l’Ad – che le misure messe in campo rendono il treno ad Alta velocità uno dei mezzi di trasporto più sicuri in assoluto. Premesso che la tutela della salute è prioritaria, ci permettiamo di osservare che se c’è un’emergenza ed è necessario il distanziamento la regola deve valere per tutti. Chiediamo semplicemente chiarezza e regole che non creino squilibri tra diversi mezzi di trasporto».