C’è una nuova conseguenza del cambiamento climatico. I produttori francesi di pasta hanno avvertito ieri, lunedì 16 agosto, dell’imminente carenza di grano duro, causata dai problemi climatici in Canada e in Europa, e hanno chiesto aiuto ai governi. Lo riporta LeParisien.fr.
«Il cambiamento climatico mette in pericolo il mercato della pasta», hanno avvertito SIFPAF (Unione dei produttori di pasta industriale) e CFSI (Comitato francese per la semola industriale), in un comunicato stampa congiunto.
Nel dettaglio, «piogge troppo abbondanti in Europa e una siccità senza precedenti in Canada» hanno portato a «una carenza di grano duro, unica materia prima per la pasta, e alla storica impennata dei prezzi mondiali».
Il Canada, colpito quest’estate da un’ondata di caldo eccezionalmente intensa, è il primo produttore di grano duro: rappresenta da solo i due terzi del commercio mondiale.
La «cupola di calore» che ha colpito il Paese, «dovrebbe portare a un raccolto (…) inferiore a 4,2 milioni di tonnellate, il 32% in meno rispetto alla media degli ultimi cinque anni», secondo i dati dell’ufficio statistico canadese StatCan, riportati nel comunicato stampa. «Con uno stock storicamente basso, non sarà possibile rifornire il mercato mondiale di grani duri stoccati».
A ciò si aggiunge un raccolto insufficiente in Europa. I sindacati indicano che le abbondanti piogge che hanno colpito la Francia durante la fioritura e il raccolto «riducono notevolmente il potenziale utilizzabile del grano duro francese per produrre la pasta».
Da metà luglio «il prezzo di riferimento mondiale del grano duro ha subito in poche settimane uno storico aumento di oltre il 30%, aumento che potrebbe accelerare ulteriormente una volta che il Canada avrà terminato la raccolta e confermerà una carenza globale di grano».
In questo contesto, i produttori chiedono alle autorità pubbliche di mettere in atto «un piano di emergenza» per consentire loro di garantire l’approvvigionamento di grano francese.
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