La Corte d’Assise d’Appello di Firenze ha confermato la condanna di Amanda Knox a tre anni di reclusione per calunnia contro Patrick Lumumba. Knox aveva falsamente accusato Lumumba nelle prime fasi delle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher, coinvolgendolo in un delitto dal quale è stato successivamente prosciolto. La condanna, inizialmente diventata definitiva, è stata riesaminata dopo che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha riconosciuto una violazione del diritto di difesa di Knox.

Reazione di Amanda Knox alla sentenza

Amanda Knox, presente alla lettura della sentenza insieme al marito e ai suoi difensori, è scoppiata in lacrime. “Non me lo aspettavo, sono molto delusa”, ha dichiarato ai suoi legali, gli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati. Knox e il marito hanno lasciato il palazzo di giustizia subito dopo. I suoi difensori hanno annunciato che valuteranno le motivazioni della sentenza prima di procedere con un probabile ricorso in Cassazione.

Commento del legale di Patrick Lumumba

L’avvocato di Patrick Lumumba, Carlo Pacelli, ha commentato la sentenza dichiarando che “Amanda Knox non è una vittima ma una calunniatrice”. Lumumba, impegnato a Perugia per lavoro, non ha partecipato all’udienza. Pacelli ha risposto alle domande dell’ANSA subito dopo la lettura della sentenza.

Rideterminazione della pena e futuri sviluppi

La decisione dei giudici di Firenze rappresenta una “parziale riforma della sentenza della Corte d’Assise di Perugia del 2009”. Inizialmente condannata a quattro anni per calunnia, la pena di Knox è stata ridotta a tre anni, ritenendo le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante contestata. Anche se la Cassazione aveva annullato senza rinvio la condanna per l’omicidio di Meredith Kercher, rendendo definitiva l’assoluzione, Amanda Knox ha già scontato i tre anni di reclusione avendo trascorso quasi quattro anni in carcere.