Ha sconvolto il Regno Unito il messaggio diffuso ai britannici dal Primo Ministro Boris Johnson a proposito dell’emergenza coronavirus.
Partiamo dalle sue parole: «Abbiamo fatto il possibile per contenere questa malattia e questo ci ha fatto guadagnare un po’ di tempo ma ora è una pandemia globale e il numero di casi reali aumenterà significativamente e probabilmente è già molto più alto di quelli confermati finora dai test. Voglio essere chiaro, questo è la peggiore crisi sanitaria per una generazione. Alcuni la paragonano a un’influenza stagionale ma non è corretto. Per via della mancanza di immunità questa malattia è più grave e continuerà a propagarsi. Devo essere onesto con il popolo britannico, molte famiglie perderanno i propri cari prima del tempo».
Tuttavia, nonostante queste parole drammatiche, non pochi avversari politici hanno criticato il governo di non avere fatto abbastanza per contenere la diffusione del virus, soprattutto perché si sarebbe pensato più a limitare i danni economici che a tutelare le vite umane.
Questo è, ad esempio, il caso di Jeremy Hunt, ex ministro della Sanità e degli Esteri e sconfitto l’anno scorso da Johnson nel ballottaggio per la leadership Tory, che ha definito «sorprendente e preoccupante» l’approccio del Primo Ministro: «Siamo a 4 settimane dallo scenario dell’Italia e mi sarei aspettato il ricorso a ogni singola cosa possibile concepita per rallentare la diffusione del virus fra la gente», ha detto il politico alla BBC, sottolineando una reazione «troppo lenta» all’emergenza.
Downing Street, però, ha risposto alle critiche così: «Il nostro obiettivo è ridurre il picco dell’epidemia così che il Servizio sanitario nazionale sarà in una condizione più forte, quando le condizioni climatiche miglioreranno», ha detto un portavoce del premier secondo quanto riportato dai media britannici. Johnson, però, al momento ha escluso la chiusura delle scuole e degli eventi pubblici.
Tuttavia, la Premier League, il massimo campionato di calcio inglese, ha già deciso di fermarsi: «A seguito di una riunione tenutasi oggi, è stato deciso all’unanimità di sospendere la Premier League con l’intenzione di tornare il 4 aprile, previo parere medico e condizioni al momento».