Il capo della missione russa presso le Nazioni Unite a Ginevra ha rassegnato le dimissioni dalla carica con una dura lettera d’attacco al governo di Vladimir Putin in cui ha definito la guerra in Ucraina non solo un crimine contro il popolo ucraino ma, forse, “il crimine più grave contro il popolo russo con una lettera Z in grassetto che cancella tutte le speranze e le prospettive per una prospera società libera nel nostro Paese”, sottolineando che “non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese”.
Boris Bondarev ha lavorato al ministero degli Esteri russo dal 2002, prima a Mosca e poi a Ginevra. A tal proposito, ha affermato: “il livello di bugie e di mancanza di professionalità nel lavoro del ministero degli Esteri è in costante aumento”. È altamente improbabile che l’ex diplomatico torni in Russia ma non ci sono conferme sul fatto che abbia disertato e, in caso affermativo, in quale Paese.
Parlando di Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri, Bondarev ha detto che ha cominciato la sua carriera come un intellettuale molto stimato ma ora è “un buon esempio del degrado di questo sistema”. Inoltre, ha incolpato Lavrov – e non Putin – per molte delle recenti scelte della Russia, condannandolo “perché minaccia il mondo (anche la Russia!) con armi nucleari!”.
Bondarev ha anche sostenuto che il Ministero degli Esteri Russo, che ha contribuito a plasmare per due decenni, non è più in missione diplomatica: “È guerrafondaio. Serve gli interessi di pochi, pochissimi, contribuendo così a un ulteriore isolamento e degrado del mio Paese. La Russia non ha più alleati e non c’è nessuno da incolpare se non la sua politica sconsiderata e mal concepita”.
Il diplomatico ha dichiarato che la guerra è stata concepita da persone che sono disposte a sacrificare tante vite russe e ucraine per ottenere questo: “Restare al potere per sempre, vivere in palazzi pomposi e insipidi, navigare su yacht paragonabili per tonnellaggio e costi all’intera Marina russa, godendo di un potere illimitato e di una completa impunità. E per raggiungere questo obiettivo sono disposti a sacrificare tutte le vite necessarie. Migliaia di russi e ucraini sono già morti solo per questo”.
“Mi dispiace ammettere che in tutti questi vent’anni il livello di bugie e mancanza di professionalità nel lavoro del ministero degli Esteri è cresciuto continuamente – ha proseguito Bondarev – Tuttavia, negli ultimi anni, questo è diventato semplicemente catastrofico. Invece di informazioni imparziali, analisi imparziali e previsioni sobrie, ci sono cliché di propaganda nello spirito dei giornali sovietici degli Anni ’30. È stato costruito un sistema che inganna se stesso”.
Bondarev ha, infine, detto che, nonostante i suoi 20 anni al servizio della Russia, “semplicemente non può più condividere questa ignominia sanguinosa, insensata e assolutamente inutile”.
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