Bombe sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dai russi. Mosca accusa Kiev e Kiev accusa Mosca.
Innanzitutto, la TASS, citando un funzionario dell’operatore nucleare russo Rosenergoatom, ha riportao la notizia della centrale colpta da bombardamenti ucraini ma senza fuga di radiazioni.
“Quindici proiettili sono stati sparati contro le strutture dell’impianto”, ha affermato Renat Karchaa, il consigliere di Rosenergoatom, spiegando che alcuni sono finiti vicino a un impianto di stoccaggio di scorie nucleari secche e a un edificio che ospita combustibile nucleare esaurito fresco. Comunque, non sono state rilevate emissioni radioattive.
Di tutt’altro avviso Energoatom, l’operatore nucleare che gestisce la centrale nucleare di Zaporizhzhia, secondo cui è stata la Russia ad avere bombardato l’area.
Gli esperti dell’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ha confermato gli attacchi, parlando di almeno “una decina” di potenti esplosione tra la notte scorsa e oggi, domenica 20 novembre: “Alcuni edifici, sistemi e attrezzature del sito sono stati danneggiati, ma finora nessuno cruciale per la sicurezza nucleare”, si legge su Twitter.
Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’AIEA, ha commentato: “Le notizie fornite dal nostro team ieri e questa mattina sono estremamente inquietanti. Esplosioni si sono verificate nel sito di questa importante centrale nucleare, il che è del tutto inaccettabile. Chiunque ci sia dietro, deve fermarsi immediatamente. Come ho già detto molte volte, si sta giocando con il fuoco”.
Grossi ha rinnovato il suo appello a Ucraina e Russia affinché concordino e attuino una zona di sicurezza e protezione nucleare attorno all’impianto di Zaporizhzhia. “Non mi arrenderò finché questa zona non sarà diventata realtà”, ha aggiunto Grossi.
La struttura, che forniva circa un quinto dell’elettricità dell’Ucraina prima dell’invasione russa del 24 febbraio, è stata costretta a funzionare con i generatori di riserva diverse volte da quando è stata occupata dalle forze russe.