Ilda Boccassini, ex magistrato, ex procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Milano, nel suo libro autobiografico ha parlato del suo amore per Giovanni Falcone, il giudice ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo.
«Cosa avrebbe riservato il destino a me e Giovanni, se non fosse morto così precocemente?», ha affermato la Boccassini, oggi 71enne. L’innamoramento è avvenuto negli anni 80 quando i due lavorarono insieme: «Me ne innamorai. È molto complicato per me parlarne. Sicuramente non si trattò dei sentimenti classici con cui siamo abituati a fare i conti nel corso della vita. No. Il mio sentimento era altro e più profondo, non prevedeva una condizione di vita quotidiana, il bisogno di vivere l’amore momento per momento. Ero innamorata della sua anima, della sua passione, della sua battaglia, che capivo essere più importante di tutto il resto. Sapevo di non poter condividere con lui un cinema o una gita in barca, pur desiderandolo, ma non ero gelosa della sua sfera privata, né poteva vacillare la mia. Temevo che quel sentimento potesse travolgermi. E così in effetti sarebbe stato, perché lo hanno ucciso». Per la Boccassini Falcone era «un figo».
I due, nell’estate del 1990, trascorsero anche una giornata insieme al mare, all’Addaura: Lui la invitò a tuffarsi in acqua, «…io pensai alla messa in piega appena fatta. Pensieri da donna che non mi fermarono e lo raggiunsi. Giovanni prima mi prese la mano, poi la lasciò e cominciammo a nuotare verso l’ignoto…». La Boccassini ha anche detto: «A Giovanni piacevano molto i miei riccioli, quante volte mi ha detto che i miei occhi erano bellissimi».
I due viaggiarono insieme per lavoro: in Argentina nel 1991 per indagare il boss Fidanzati, quando sull’aereo rimase abbracciata per ore a Falcone, ascoltando sul walkman una cassetta di Gianna Nannini…
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