Convalidato il fermo della 37enne Alessia Pifferi, accusata di avere abbandonato per sei giorni la figlia Diana di 16 mesi in casa, a Milano, morta di stenti. Si sospetta, inoltre, che sia stata sedata ma sarà l’autopsia a confermare o meno questa tesi.
Infatti, a seguito dell’interrogatorio, che si è tenuto ieri, venerdì 22 luglio, nel carcere di San Vittore, il GIP Fabrizio Filice ha deciso stamane di convalidare il fermo e di disporre per la donna la custodia cautelare in carcere.
La 37enne è accusata di omicidio volontario pluriaggravato dai futili motivi e premeditazione. Stando a quanto ricostruito dal pm Francesco De Tommasi, la piccola Diana è stata lasciata sola dalla madre all’interno della loro abitazione in via Parea, nella periferia Est del capoluogo lombardo.
La piccola è rimasta nella culla per sei giorni consecutivi, senza assistenza, senza generi alimentari sufficienti o acqua e in condizioni di pericolo. Fino a morire di stenti e per mancanza di accudimento.
Il PM De Tommasi ha contestato alla donna di avere consapevolmente abbandonato Diana in casa – e non era la prima volta che lo faceva – per incontrare a Leffe, nel Bergamasco, il suo compagno 58enne, a cui aveva mentito, dicendo che la piccola si trovava al mare con la sorella. Nella richiesta di convalida del fermo il magistrato ha sostenuto l’esistenza del pericolo di fuga e di reiterazione del reato, definendo Alessia Pifferi una donna “senza scrupoli” e “pericolosa”.
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