Oggi pomeriggio, venerdì 22 luglio, Alessia Pifferi, la 37enne accusata dell’omicidio della figlia Diana di 16 mesi, lasciata sola a casa per sei giorni a Milano, sarà interrogata dal gip Fabrizio Filice, nel carcere di San Vittore.
Stando ai primi accertamenti, in attesa dell’autopsia, la bambina è morta “per stenti e mancanza del necessario accudimento”. Il Pm Francesco De Tommasi ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere. Si è appreso che Alessia Pifferi, durante l’interrogatorio nella notte tra mercoledì e giovedì, non ha mai pianto né perso il controllo ed è apparsa lucida nella ricostruzione dei fatti: “Sapevo che poteva andare così”, ha detto ai Pm, rimanendo, però, in silenzio di fronte ad alcune domande sul suo comportamento.
Secondo gli inquirenti, la 37enne ha avuto un comportamento non dettato da una situazione di degrado o di tossicodipendenza, ma pare da una volontà, emersa in modo ‘intermittente’ pure nell’interrogatorio, di fingere di non avere mai dato alla luce quella bambina, che sarebbe stata il frutto di una relazione clandestina. Ciò dimostrato anche dai racconti dei vicini, secondo cui la donna “non giocava mai con lei, non la portava a passeggio, la teneva sempre nel passeggino”.
La ricostruzione
Come appurato dalle indagini, nel tardo pomeriggio del 14 luglio, Alessia Pifferi avrebbe lavato e cambiato la piccola e le avrebbe lasciato nel lettino da camping un biberon con il latto. Poi, la donna si è recata a Leffe, in provincia di Bergamo, per raggiungere il suo attuale compagno – che non è il padre della bimba – a cui avrebbe detto che Diana era al mare con sua sorella.
Alessia Pifferi è rientrata a casa mercoledì mattina e ha trovato la figlia morta. Gli investigatori hanno sequestrato una boccetta mezza vuota di En, un potente tranquillante, trovata nell’abitazione e il sospetto è che la madre potrebbe averlo fatto assumere alla piccola sia quando l’ha abbandonata la settimana scorsa che in altre occasioni. Infatti, non era la prima volta che la lasciava sola per qualche giorno.
Le menzogne
Come riportato dall’Eco di Bergamo, Alessia Pifferi “diceva di essere una psicologa infantile e di saperci fare con i bambini” quando era a Leffe, dove, in casa, il 29 gennaio 2021 è nata Diana, una gravidanza, di cui non si era accorta fino all’ultimo, come da lei stesso riportato. La donna aveva anche mentito sulla madre, morta di Covid-19. Un negoziante, infatti, ha raccontato: “Mi aveva detto che doveva andare in gita con il compagno e che la figlia gliel’avrebbe tenuta la mamma, ma che poi era saltato tutto perché la madre si era ammalata di Covid e, alla fine, era pure morta. ‘Devo andare in Calabria per i funerali’, aveva raccontato”.
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