Era il 19 gennaio 2000 quando, ad Hammamet, in Tunisia, a 66 anni, morì Bettino Craxi, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1983 al 1987 e segretario del Partito Socialista Italiano dal 1976 al 1993.
Il figlio Bobo, su Facebook, ha ricordato quel giorno.
“Erano le 16.00 circa del pomeriggio del 19 Gennaio del 2000 – scrive il politico 57enne – stavo in una riunione in un ufficio di via del Bufalo a Roma con la ‘Lega Socialista’, con me c’erano Paris Dell’Unto, Salvo Andó, Giulio di Donato, Francesco Simone. La ragazza che rispondeva al telefono entra improvvisamente nella stanza: ‘C’è tua sorella al telefono, sta piangendo'”.
“Capisco al volo. Stefania fa a tempo a dirmi : ‘vieni qua…’. Avevo lasciato mio padre due giorni prima, mi aveva chiesto di tornare a parlare nuovamente con il Presidente Cossiga e Andreotti e con Giuliano Vassalli che stavano cercando una via ‘diplomatica’ per aprire un percorso ad una Grazia Presidenziale. Sarei dovuto tornare venerdì ad Hammamet. Non ci fu più tempo per rivederlo e la Grazia Presidenziale si trasformò in quello che avevamo sempre sospettato: un’araba fenice”.
Prosegue così il racconto: “Insieme a mia moglie Scintilla ed a Nicola Mansi corremmo all’aeroporto. Arrivammo che era buio. Vidi mio padre dentro una specie di cella frigorifera alla ‘morgue’ di Nabeul dove era stato trasferito. Non c’erano casse mortuarie adatte alla sua stazza. Cercammo di organizzare come possibile esequie e sepoltura”.
La conclusione del post: “Nella Cattedrale di Tunisi dove giusto un anno prima avevamo battezzato Benedetto ed al cimitero cattolico di Hammamet dove oggi riposa e dove domattina celebreremo una piccola cerimonia come ogni anno. Sono passati 22 anni”.
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