Dopo Giorgia Meloni anche Silvio Berlusconi traccia il percorso per determinare l’eventuale alleanze con gli alfaniani in Sicilia, da tempo in contatto con il commissario regionale di Forza Italia, Gianfranco Micchichè.
L’ex premier, in un’intervista rilasciata stamani a La Stampa, chiarisce che “l’eventuale accordo con Ap si baserà su considerazioni locali: già in altre importanti regioni, la Lombardia e la Liguria, governiamo bene insieme, senza che questo preluda ad alleanze nazionali, impossibili con chi fino ad oggi ha sostenuto la sinistra”.
Berlusconi, come ha detto Renzi, ritiene che quelle in programma in novembre sono elezioni “molto importanti, ma non sono e non saranno decisive per il futuro del Paese, come tanti vorrebbero far credere”.
All’uscita del leader di Forza Italia plaude la parlamentare Daniela Santanchè che proprio ieri aveva posto il proprio veto, mentre oggi Giorgia Meloni che si trova in Sicilia per un mini tour a cui partecipa anche Nello Musumeci che ha già incassato il sostegno di FdI ribadisce che spetta proprio al candidato presidente immaginare della alleanze con liste civiche.
La leader di Fratelli d’Italia invita Fi ad uscire allo scoperto: “Io voglio vincere in Italia – dice – come in Sicilia. Mancano due mesi, quindi bisogna decidere. Se Forza Italia avesse avuto un altro candidato da proporre io credo che lo avrebbe già fatto. Serve un progetto chiaro, credibile, fatto di patrioti. E questo significa che a quel progetto non possono partecipare quelli che hanno tradito l’Italia come Alfano che in tre anni ha fatto entrare 500mila clandestini”.
Proprio ieri Angelino Alfano ha incontrato il ministro Graziano Delrio che gli avrebbe fornite delle garanzie sulle alleanze per superare lo sbarramento al Senato in occasione delle prossime elezioni politiche.
Sulla questione è intervenuta la presidente dei senatori di Ad, Laura Bianconi che rimarca come su patti locali e/o nazionali manchi una strategia.
“Come si fa a non sottolineare la classica figura di chi per far dispetto alla suocera è disposto a giocarsi i propri gioielli? È incredibile il fatto di non capire che se si vuole vincere in Sicilia bisogna dare il massimo di agibilità politica a tutti gli alleati che a questo punto ricongiungerebbero facilmente le diverse anime del partito. Sembra, in alcuni tratti delle dichiarazioni dei suddetti leader che a far da leva sia più l’acredine che non una condizione squisitamente politica”, osserva la capogruppo centrista a Palazzo Madama.
E Bianconi sottolinea: “L’acredine che, insieme al maldipancia, sono il campo preferito dell’antipolitica che sta consegnando il voto degli italiani al populismo dei 5 stelle, e che per molti versi va recuperato con la Politica che deve riaccreditarsi evitando di mostrare il volto irritato di chi la vuole fare pagare ad ogni costo a qualcun’altro. Al di là del caldo di Agosto, Settembre sarà il momento delle scelte”.
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