Il processo Escort a carico di Silvio Berlusconi, fondatore di Forza Italia, scomparso il 12 giugno scorso, si è chiuso ovviamente perché deceduto.
L’ex presidente del Consiglio era stato rinviato a giudizio nel novembre 2018 con l’accusa di induzione a mentire, poiché secondo l’accusa avrebbe pagato per le bugie dell’imprenditore barese Giampaolo Tarantini riferite ai pubblici ministeri durante le indagini sulle ragazze portate a pagamento nelle sue residenze private tra il 2008 e il 2009.
Nell’ultima udienza del processo, la giudice Valentina Tripaldi ha emesso una sentenza di non luogo a procedere a causa della morte dell’imputato. Durante la breve udienza, la difesa rappresentata dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Federico Cecconi ha ripercorso le principali tappe del processo, sottolineando che il dibattimento aveva certificato l’insussistenza delle accuse. La difesa aveva pianificato di presentare ulteriori testimoni per corroborare la loro posizione, ma il destino ha voluto diversamente, con la morte di Berlusconi proprio quando si era giunti alle battute finali del processo.
Nel concludere la sua difesa, l’avvocato Sisto ha espresso l’onore di aver difeso Silvio Berlusconi e ha chiesto la chiusura del processo.
La dichiarazione degli avvocati
Gli avvocati di Berlusconi hanno dichiarato: “Il dibattimento ha certificato l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria e l’escussione dei testimoni della difesa avrebbe solo ulteriormente corroborato tale insussistenza. Il destino così ha voluto, proprio quando eravamo arrivati all’ultimo metro: la conseguenza processuale è legata ad un evento molto triste”. Sisto ha chiesto inevitabilmente una sentenza di non doversi procedere, “non prima però di avere messo a verbale quanto segue: è stato un onore aver difeso Silvio Berlusconi”.
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