La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3%, quello sui depositi al 2,50%, e quello sui prestiti marginali al 3,25%. Lo ha comunicato l’Istituto centrale.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), ha spiegato che si tratta di una “stangata! Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi di 50 punti percentuali corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, ad un aumento della rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 36 euro al mese. Una mazzata annua pari a 432 euro. Un rincaro che, nel caso di piano di ammortamento alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che ovviamente cala man mano che il mutuo si avvicina alla fine e si paga quasi soltanto la quota capitale”.
Previsione confermata anche dal Codacons: “L’aumento dei tassi d’interesse di 50 punti base deciso oggi dalla BCE rappresenta una mazzata media da +35 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile”.
“Occorrerà attendere le prossime settimane per capire come il mercato risponderà al rialzo dei tassi – ha spiegato il Codacons – Negli ultimi giorni l’Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 2,19% per quello a 1 mese, 2,48% quello a 3 mesi: se l’aumento deciso dalla BCE dovesse essere traslato interamente sul mercato, l’Euribor salirebbe a quota 2,7% (quello a 1 mese), 3% quello a 3 mesi.
“Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 30 e i 40 euro per effetto della decisione odierna della BCE – ha analizzato il Codacons – Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 180 e i 230 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.160 e + 2.760 euro all’anno”.
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